stavo organizzando (dedicato
alla tecnica Vaganova, con
due ballerini del Teatro Mariinsky, oggi maestri all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo) e la cosa mi costò un
giorno di sospensione. Quella
lettera di sospensione, datata
29 novembre 1997, è appesa
ancora oggi con orgoglio nel
mio ufficio! È stato importante
stare vicino al professore Alberto Testa dall’età di 17 anni.
Ma, significativi per la mia carriera sono stati anche gli incon-
12
tri con Carolyn Carlson e con
Susanne Linke, che invitai a
Roma per insegnare al corso di
coreografia che organizzavo in
quegli anni. Susanne è stata la
prima a credere in me, a darmi fiducia affidandomi i suoi
spettacoli. Fu proprio una sua
coreografia il primo spettacolo
internazionale che portai in Italia (avevo 21 anni), a Salerno, in
un festival organizzato da Mario Crasto de Stefano. La Linke
mi presentò Carla Maxwell, da
cui nacque la collaborazione
con la José Limón Dance Company. Alcuni anni dopo, grazie
ad Alfio Agostini, l’incontro con
un mito dell’impresariato mondiale, Paul Szilard, portò alla
collaborazione con la Martha
Graham Dance Company.
È stata solo passione, o dettata
da quale esigenza?
Credo che la necessità stia nel
fatto di voler soddisfare ed alimentare una forte passione:
poter realizzare uno spettacolo
è la necessità di realizzare una
passione, di potermi esprimere
tramite il mio lavoro. Non avevo idea di come sarebbe andata la mia vita. Sono cresciuto
in una famiglia semplice, quarto di quattro figli, mio padre
operaio e mia madre casalinga. Ricordo che ho iniziato ad
organizzare il mio primo stage
all’età di 15 anni. La cameretta
di casa era il mio “ufficio”, con
mia sorella Francesca come
assistente. Negli anni a seguire,
sempre dalla stessa postazione
organizzavo conferenze (anche presso università come La
Sapienza e Roma Tre), corsi e
stage, inizialmente della compagnia di Michele Pogliani.
Mandavo fax e telefonavo in
continuazione a direttori di teatri e festival per proporre i miei
spettacoli. Il più delle volte si
facevano negare al telefono
ma io insistevo. Oggi sono loro
che mi chiamano per avere
dei suggerimenti! Avevo la necessità anche di costruirmi una
base economica per permet-
termi di fare il mio lavoro. A un
certo momento cavalcai il filone della danza televisiva, mi inventai un corso che chiamai Tv
Dance, con docenti coreografi
di quel periodo ma anche con
i personaggi della storia della
danza televisiva come Vittoria Ottolenghi, Franco Miseria,
ecc. Guadagnai così i primi
soldi che investii in quella che
oggi è la casa dei miei genitori.
A quando risale la nascita
della Daniele Cipriani Enter-
Eleonora Abbagnato e Daniele Cipriani durante le prove di Carmen, coreografia di Amedeo Amodio, Ph. Ripari Young Group
13