Perché Micha ha scelto pro-
prio te?
Me lo sono chiesta molte volte
e mi sono sempre data risposte
diverse: per empatia, perché
sono cresciuta con alcuni dei
suoi danzatori ed era come se
indirettamente avessi vissuto
alcuni capitoli della sua vita,
o forse solo perché percepiva
ammirazione.
Lui diceva ‘perchè sei prima
una ballerina e poi una gior-
nalista’. Il fatto che non dan-
zassi da più di un decennio era
irrilevante.
Cosa ti ha spinto ad accetta-
re? Non hai avuto timore nel
rimetterti in discussione in pal-
coscenico? E’ egocentrismo,
rivalsa o un sogno nel casset-
to?
Incoscienza! La lusinga è sta-
ta sicuramente la molla inizia-
le, ma si è presto tramutata in
una stimolante sfida per uscire
dal quieto nido della comfort
zone, per crescere, per cede-
re alla mania del controllo e
all’illusione della perfezione.
Fino al timor panico…
Quali sono stati i momenti più
duri di questa esperienza?
Non poter controllare nulla, la-
sciare il tempo scorrere, fare e
disfare continuamente moda-
lità d’approccio senza mai ar-
rivare all’obiettivo, improvvisa-
re, fondamentalmente grande
solitudine.
E quali sono stati invece i più
divertenti?
Tendo purtroppo a prende-
re tutto molto sul serio. Però
quando ho capito che Micha
voleva veramente che ad un
certo punto improvvisassi una
danza per lui, gli ho chiesto di
potermi travestire da zingara,
così da non essere Lara, poter
sdrammatizzare e sentirmi un
po’ più libera.
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