rantirti un buon posto per uno
spettacolo di questo tipo, pre-
notando per tempo non spen-
di più di 55 pound, ma puoi
trovarli anche a 30, e ritengo
siano soldi ben spesi. In Italia
forse si preferisce un buon ri-
storante.
Ho letto di un vostro interes-
santissimo progetto ‘Chance
To Dance’.
E’ un progetto educativo del
Royal Ballet diretto alle scuole
per avvicinare gli studenti alla
danza. Durante l’anno ogni
secondo wekend del mese
li portano alla Royal Opera
House o in altre sedi come
Thurrock (dove c’è un enorme
capannone per fare le sceno-
grafie) per insegnare loro la
danza e portare in scena un
piccolo spettacolo.
Anch’io ho preso parte a que-
sto progetto, perché mi piace
avere a che fare con i bam-
bini, mi diverte entusiasmarli.
Abbiamo realizzato con loro
La Sagra della Primavera di
Mac Millan in versione sempli-
ficata, La Fille Mal Gardee, Lo
Schiaccianoci. Questi bambi-
ni si ritrovano su un palcosce-
nico a 9-10-11 anni insieme
ai ballerini professionisti; per
molti è un’esperienza magica,
altamente educativa. Qui da
noi il governo concede mol-
ti fondi al Teatro per progetti
educativi e Chance To Dance
è uno dei tanti.
In Italia ci sono molte scuole
private professionali e semi-
professionali. C’è una gran-
de disparità tra i numeri della
formazione, i danzatori che si
formano, e gli investimenti sia
per permettere ai danzatori di
entrare nel mondo del lavo-
ro che per educare il pubbli-
co. E avere più pubblico vuol
dire aumentare la richiesta
di spettacoli ed avere introiti
maggiori.
Quali sono i ritmi di lavoro al
Royal Ballet?
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