Dance&Culture N°4-5-6/2016 D&C 4-5-6-16 | Seite 46
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Dal mio punto di vista riten-
go sia ottimo il sistema delle
Coproduzioni, l’ottimizzazione
dei costi, collaborare con altre
compagnie, magari utilizzando
titoli forti come Il Lago dei Cigni
o Don Chisciotte porterebbe a
introiti significativi. Anche alla
Scala so che si sono attivati in
tal senso. Per spezzare una lan-
cia a favore delle realtà italiane
devo ammettere che in Inghil-
terra il pubblico è più abituato
ad andare a Teatro. Ma ritengo
che anche in Italia il pubblico
ci sia, ed è anche un pubbli-
co entusiasta. A me piacereb-
be molto ballare di più in Italia
perché il pubblico del balletto
è uno spettatore che supporta
molto ma sono cosciente delle
complicazioni e difficoltà che si
affrontano nel nostro Paese.
Certo il costo dei biglietti non è
indolore.
Da noi un biglietto top costa 125
pound, alla Scala 250 euro.
Poi a scalare si arriva anche ad
offerte di 10 pound in picciona-
ia, con la differenza che alla
Royal Opera House si vede bene
anche da lì, nel loggione della
Scala si sta peggio. Per cui, a
parità di luoghi sacri, Londra è
più accessibile, mentre per altre
cose tipo il Cinema, i prezzi sono
molto alti, si arriva a 20 pound.
Al contrario può anche capitare
di assistere a performance live
bellissime con soli dieci pound.
Mi è capitato di vedere una
proiezione del Gladiatore con
musica dal vivo, con orche-
stra e coro di 100 elementi: uno
spettacolo favoloso. Se vuoi ga-