Dance&Culture N°4-5-6/2016 D&C 4-5-6-16 | Page 11

Speciale Royal Ballet corpo, ogni individuo, perché alcune persone hanno un pen- siero visivo, altre acustico, altre fisico. E la cosa per me interes- sante è che puoi cominciare a pensare visivamente e prose- guire il lavoro in modo cineste- tico. Inoltre, rispetto alla pre- senza e al focus, generalmente gli uomini, nella danza, tendo- no a ‘mostrare fuori’, ad espri- mere verso l’esterno, le donne sono più intuitive, riflessive e più ricche nelle reazioni. Ed io cerco di avere tutto questo da entrambi. Mi sembra di notare che per lei la velocità sia importante? Credo di avere un pensiero ve- loce e vivo in un ambiente mol- to veloce… E credo che questa sia la mia firma fisica. Mi piace spingere un corpo in modo che non sia troppo pesante, o trop- po riflessivo. Mi piace la velo- cità e la spontaneità dell’ac- cadimento. Mi piace vedere il corpo sotto stress, uno stress piacevole. Quanto contano nel suo lavo- ro le interazioni umane, tra vita privata, danzatori e pubblico? Queste interazioni sono impor- tanti o per le sue creazioni le interessa di più l’u