Speciale
Royal Ballet
corpo, ogni individuo, perché
alcune persone hanno un pen-
siero visivo, altre acustico, altre
fisico. E la cosa per me interes-
sante è che puoi cominciare a
pensare visivamente e prose-
guire il lavoro in modo cineste-
tico. Inoltre, rispetto alla pre-
senza e al focus, generalmente
gli uomini, nella danza, tendo-
no a ‘mostrare fuori’, ad espri-
mere verso l’esterno, le donne
sono più intuitive, riflessive e
più ricche nelle reazioni. Ed io
cerco di avere tutto questo da
entrambi.
Mi sembra di notare che per lei la
velocità sia importante?
Credo di avere un pensiero ve-
loce e vivo in un ambiente mol-
to veloce… E credo che questa
sia la mia firma fisica. Mi piace
spingere un corpo in modo che
non sia troppo pesante, o trop-
po riflessivo. Mi piace la velo-
cità e la spontaneità dell’ac-
cadimento. Mi piace vedere
il corpo sotto stress, uno stress
piacevole.
Quanto contano nel suo lavo-
ro le interazioni umane, tra vita
privata, danzatori e pubblico?
Queste interazioni sono impor-
tanti o per le sue creazioni le
interessa di più l’u