Dance&Culture N°1-2-3/2017 D&C16-1-2-3-2017 | Page 57

Qual è il tuo sogno nel casset- to? Poter fare la coreografa. A 11 anni studiavo danza da Maria Patti e gli andavo a rubare i quaderni con gli appunti delle lezioni e delle coreografie, poi una mia amica che lavorava al Teatro Massimo di Palermo mi regalò una videocassetta de Il lago dei cigni. All’ingres- so dei 32 cigni, nel secondo atto, sono rimasta incantata nel vedere i disegni creati dal movimento; è stato quello il momento che mi sono inna- morata della coreografia.. Nel mio percorso è stato de- terminante l’incontro con Mauro Astolfi che, durante un Concorso, pur non essendo ar- rivata in finale, trovò il mio la- voro interessante; così grazie anche al percorso intrapreso al DAF di Roma, il centro co- reografico che dirige, Mauro è riuscito a tirare fuori il meglio di me. Qual è il tuo presente? Il presente per me è Mario Incudine, il direttore artistico “...un’attenzione al proprio territorio per chi con fatica e umiltà cerca di farsi spazio creando, nonostante gli scar- si mezzi, un lavoro di qualità.” 57