Dance&Culture N°1-2-3/2017 D&C16-1-2-3-2017 | Page 53

nominata per partecipare in Emerging Dancer 2017? Come descriveresti questa fantastica opportunità? Credo che il concetto e il signi- ficato di Emerging Dancer sia- no favolosi in sè. L’idea è quella di dare ai ballerini delle fasce più basse della compagnia l’opportunità di ballare e inter- pretare ruoli principali. I parte- cipanti possono essere nomi- nati da qualsiasi persona lavori per l’English National Ballet. Di conseguenza mi sono sentita molto onorata nell’ essere stata scelta dai miei colleghi. Da poco hai cominciato a la- vorare nuovamente per la San Francisco Ballet Company. Come ti senti e cosa credi cam- bierà della tua vita? San Francisco e il San Francisco Ballet sono sempre stati per me come una casa. Ho frequenta- to la San Francisco Ballet Scho- ol per un anno e ho lavorato quattro anni per la compagnia. Sono molto emozionata di rico- minciare! Ora che sono nuovamente in California, molti aspetti della mia vita cambieranno. L’am- biente lavorativo al SFB e gli orari sono molto diversi. Ad ogni modo, tutti i grandi cam- biamenti richiedono tempo per adattarsi, ma credo ferma- mente che questa trasferta sia la migliore per me in questo momento. Credi che ti mancherà la tua vita a Londra e all’ English Na- tional Ballet? Mi mancheranno certamen- te alcuni aspetti di Londra e dell’ENB. All’ ENB ho costruito molti legami e ricordi con i bal- lerini e ne sarò sempre grata. Di Londra, come città, mi man- cherà sicuramente l’abbon- danza di centri teatrali. Era fantastico sapere che c’era sempre una recita, uno show o uno spettacolo di danza da an- dare a vedere! Purtroppo però, devo ammet- tere che con il nostro salario è stato difficile sfruttare del tutto la vita teatrale i n città, nono- stante abitassimo lì. Com’è il rapporto con i tuoi ge- nitori e con la tua famiglia? Ti hanno sempre supportata nel- la tua carriera? Quanto spesso li vedi? Sono estremamente grata di avere dei genitori fantastici e di gran supporto. Mi hanno sempre aiutata qualsiasi cosa io abbia voluto fare nella vita. Vedo i miei genitori minimo un paio di volte l’anno, ma fortu- natamente ora che sono nuo- vamente negli Stati Uniti potrò vederli di più. C’è qualcosa che rimpiangi? Hai mai affrontato momenti o decisioni difficili nella tua car- riera? Non rimpiango nulla. Certo, è facile guardarsi indietro e chie- dersi “Chissà se...”. Ma cerco di non rimanere incastrata nel passato. In ogni caso, ho sicuramente affrontato momenti difficili nel- la mia carriera. Quando avevo vent’ anni ero veramente in dif- ficoltà e non ero sicura di voler continuare a ballare. Credo sia importante farsi delle doman- de, perché ti aiutano a chiarire cosa pensi e come ti senti dav- vero. particolare, sia importante ri- cordare che questa è prima di tutto una forma d’arte. Sebbe- ne la pura abilità tecnica sia indispensabile, non bisogna dimenticarsi di quanto altro ci sia da dare in quello che fac- ciamo. I giri, i salti, l’estensione e altri aspetti tecnici sono gli strumenti, che ci permettono di esprimerci e ballare senza al- cuna limitazione. Per essere un artista, bisogna conoscere il mondo. Un artista non può nascondersi all’interno di una sala di danza. Bisogna aver fatto vere esperienze di vita, come anche sperimenta- to diverse emozioni, per poter rendere le proprie esibizioni più autentiche e oneste. Qualche consiglio per gli aspi- ranti ballerini? Ci sarebbero molte cose che vorrei dire agli aspiranti balleri- ni, ma prima di tutto vorrei dire questo: godetevi il processo. È facile rimanere intrappolati nei molteplici meccanismi delle lezioni e della vita in una scuo- la di danza, tuttavia, imparare a godersi il processo è davvero importante. Un bellissimo aspetto della danza è che non finisce mai. C’è sempre spazio per cresce- re e migliorare. Se non si impa- ra fin da piccoli ad apprezzare ogni tappa del percorso, non si sarà mai capaci di apprezzare questa vita come carriera. Infine, quali credi siano gli ele- menti chiave per diventare un artista? Questo è difficile da dire. Credo che l’aspetto più bello dell’ar- te sia quello che apre la porta a qualsiasi tipo di persona, in modo che possa trovare la pro- pria voce e il proprio modo di esprimersi. Penso, che per la danza in ge- nerale e la danza classica in Domande Beatrice Pellizzato/ Margherita Camillo Introduzione dell’artista e tra- duzione: Beatrice Pellizzato 53