Dance&Culture N°1-2-3/2017 D&C16-1-2-3-2017 | Page 37
Lindsay
che voleva sognare
Lindsay Kemp, il mito si racconta
O
Occuparsi
di spettaco-
lo dal vivo di
questi tempi
non è certo
impresa
fa-
cile, far so-
prav vivere
un
portale,
una rivista di
settore è un
impresa tita-
nica, allora ti chiedi: Perché
lo faccio? Non mi ritengo una
mecenate e credo che insiste-
re nel portare avanti un pro-
getto non sia tanto generosità
quanto un vantaggio, perché
quando ti capita la ghiotta oc-
casione di entrare nella casa
di personaggi della caratu-
ra di Lindsay Kemp ti appare
chiaro perché continui a oc-
cuparti di cultura e spettaco-
lo: è un privilegio di arricchi-
mento personale inestimabile;
e ciò di per sé è un valore per
il quale la tua impresa trova il
suo senso più profondo.
Entrare nella casa di Lindsay
è come entrare in un affresco
composto da tessuti colora-
ti appesi tra le stanze, con un
salotto in cui ogni oggetto,
poltrona o cuscino che sia,
racconta di lui. Lindsay mi ac-
coglie in uno spettacolare pi-
giama di flanella a righe bian-
che e nere, con quegli enormi
occhi penetranti e un sorriso
ospitale.
Ci accompagna in questo per-
corso di ricordi la sua preziosa
e gentilissima collaboratrice
Daniela Maccari, che è stata
anche una tra le sue danzatri-
ci più amate. cera amicizia. Ricordare epi-
sodi, momenti di lavoro, ci ha
calati subito in un atmosfera
familiare anche perché la mia
non intendeva essere un’inter-
vista.
Con Lindsay ho avuto il pia-
cere di lavorare in passato,
quando Vittoria Ottolenghi
organizzava serate, festival e
programmi televisivi e Lindsay
era sicuramente uno degli
artisti a lei più cari, non solo
artisticamente, con cui intrat-
teneva un rapporto speciale
trasformatosi negli anni in sin- Di Lindsay Kemp e della sua
storia professionale possiamo
leggere ovunque grazie a fir-
me più che autorevoli, lui fa
parte della storia della dan-
za internazionale e ancora ne
scrive pagine. Ciò che invece
io desidero raccontare è l’uo-
mo Lindsay Kemp, permeato
in ogni momento della sua vita
Alessandra Ferri e Gary Avis in Woolf Works, coreografia di Wayne McGregor, ©ROH, 2015
Ph. Tristam Kenton
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