DANCE&CULTURE Magazine n°1/2015 | Page 8

sperimentare, andare più lontano di quello che posso fare in un mese e mezzo di creazione quando sono un coreografo invitato da una compagnia. Questo mi cambierà radicalmente. Però, se devo dire la verità, non mi sento a un bivio, mi sento, anzi, alla fine della strada, felice e soddisfatto di poter finalmente approfittare di tutti gli strumenti di lavoro che ho acquisito negli ultimi anni e anche con una visione tecnica di tutto quello che significa portare avanti un lavoro e il suo sviluppo non solo in uno studio ma anche in ufficio con il team tecnico e amministrativo. Penso che ci sia ancora molto da inventare e da sviluppare. dovuto sostenere colloqui con personaggi della cultura, politici, mostrare il mio lavoro e la mia caratura mediatica e di stampa inerente gli ultimi dieci anni. Non mi hanno richiesto di essere supportato, raccomandato da qualcuno e questo l’ho apprezzato molto, perché ha permesso che la loro decisione fosse libera, basata esclusivamente sulla qualità del mio lavoro. Sono stato valutato e votato da tutti i rappresentanti della cultura dello stato di Sassonia, di Hessen, della città di Francoforte e quella di Dresda che sono i quattro partner che contribuiscono in parti uguali al sostegno della Compagnia. E’ stata una cosa abbastanza sorprendente perché ho lavorato ad un progetto di compagnia nei dettagli tecnici da circa un anno e mezzo o due. Ho lavorato molto seriamente, ho preparato un progetto lungo e dettagliato e nel momento in cui ho terminato e l’ho stampato sono stato chiamato! Quindi, posso dire che alla fine mi si sia presentata la materializzazione del progetto tra le mani. Non che mi sia stata regalata. Anche se sono stato l’unico candidato proposto allo stato tedesco, sono stato sottoposto a nove mesi di valutazione durante i quali ho dovuto dimostrare il mio valore e quello del mio lavoro. Ho 8 ph.Rahi Rezvani Se oggi non fosse alla Forsythe a quale realtà avrebbe voluto ambire?