DANCE&CULTURE Magazine n°1/2015 | Page 55

“Quello che mi interessa ottenere non è la flessibilità del corpo, ma la flessibilità della mente.” La realizzazione di un sogno inconfessato è una parte integrante benché sotterranea del metodo Feldenkrais. La spinta profonda che porta ciascuno ad agire nel mondo, per quanto frustrata, nel momento in cui trova una realizzazione, contribuisce a quel processo di realizzazione di sé che è una componente fondamentale del metodo, il quale non mira ad insegnare e ad eseguire questa o quella funzione o a migliorare questo o quell’aspetto della persona ma tende a costruire quell’immagine di sé nella sua globale complessità. Abbiamo chiesto a due danzatrici come il metodo, che praticano e insegnano, abbia cambiato la loro esperienza. La prima è Roberta Gelpi, danzatrice e coreografa, che tiene corsi regolari e laboratori di danza contemporanea, Feldenkrais e Bones for Life. Cofondatrice con Julie Ann Anzilotti e Virgilio Sieni del gruppo di teatro danza Parco Butterfly attivo negli anni 80, nel 1989 fonda la compagnia Encanto, per la quale firma tutte le coreografie. La seconda è Francesca Moretti che, dopo un passato di danzatrice di danza contemporanea, è attualmente un’insegnante del metodo Feldenkrais che mantiene uno stretto legame con la danza in generale, a partire dal conte