In collaborazione con il DAF –
Dance Art Faculty, il centro internazionale di formazione per
la danza e le arti performative,
Dance&Culture, il nostro portale
e magazine web, e l’European
Dance Alliance, organizzazione
per lo sviluppo e l’integrazione
delle culture delle realtà artistiche del mondo della danza, il
festival vede coinvolti più di 30
artisti e studiosi provenienti da
Italia, Francia, Germania, Norvegia, Portogallo, USA e Nuova
Zelanda, e presenta le ultime
tendenze di questo nuovo linguaggio che interpreta le riflessioni e le analisi sui tempi in cui
viviamo e i sui modelli sociali e
culturali in cui agiamo come la
rarefazione del contatto fisico
dovuto alla crescita ipertrofica dei legami virtuali nei social
network, la cultura dell’avatar,
il caos magmatico e stratificato dell’informazione e della comunicazione tra gli individui: la
danza, che scopre il suo impatto sociale attraverso la Rete,
si fa portatrice di progetti che
tornano prepotentemente al
corpo.
In questo contesto viaggiano
le ibridazioni della danza contemporanea nelle performance di artisti dalle più diverse
caratteristiche, specialità e
tecniche, come, per esempio,
Isabel Valverde che torna per
la seconda volta sotto i riflettori
della nostra rivista (vedi articolo
di Francesca Fini a pag.34 del
n°1/2014 di Dance&Culture).
Danzatrice, studiosa, ricercatrice e insegnante portoghese,
la Valverde da anni sviluppa la
sua ricerca nel mondo virtuale
di Second Life collaborando
con danzatori di tutto il mondo
e i loro “avatars”.
L’artista elabora coreografie
all’interno del mondo virtuale Senses Places: il movimento del corpo reale, catturato
da una webcam, si trasmette
nel mondo virtuale a quello
del suo avatar, mescolandosi
alle “imprecisioni” inevitabili di
tale procedimento e, quindi, a
quel margine di casualità che
è il contributo “creativo” del sistema informatico. Da questa
mescolanza tra azione umana
consapevole e “caso” nasce
un vero e proprio stile di danza
possibile solo su Second Life, in
cui il corpo del performer spinge quello digitale dell’avatar a
sfidare le leggi fisiche del mondo reale.
Grazie a lei lo spazio performativo virtuale “Senses Places”
verrà “ricostruito” nella galleria
del Lanificio e diventerà teatro
di interazioni fisiche durante la
performance dal vivo cosicché
attraverso l’utilizzo di interfacce di mixed reality - che si trovino a Roma, in Brasile, in Giappone o Portogallo - si riuniranno
tutti in Second Life per costruire
una realtà condivisa ibrida e
una performance partecipata
tra pubblico e rete in continuo
flusso. Al suo progetto collabora anche Todd Cochrane della Nuova Zelanda, scienziato,
matematico e informatico, in
particolare,
implementando
gli strumenti di interazione fisica
con il mondo virtuale.
In Un dialogo in continua evoluzione tra luce, movimento e
codice si muove il workshop
dei FUSE*, un progetto svilup-
Il danzatore e coreografo Robert Wechsler autore del progetto Motion Composer
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