Lo abbiamo intervistato sull’eterno dilemma delle categorie
della danza, provocato sullo
stato dei teatri italiani, esasperato sull’origine dei suoi lavori, per scoprire una persona di
estrema onestà intellettuale,
consapevole, chiara, diretta,
senza scorciatoie, fronte alle
polemiche, ed estremamente
coerente.
gnia in cui lavoravo, sviluppando molto la ricerca sul corpo,
era ricca di danzatori. Come
performer ho un corpo tecnologico, so come organizzarlo in
relazione a tempo e spazio, e
molte delle informazioni che ho
ricevuto e incamerato derivano inevitabilmente da alcune
tecniche di danza contemporanea, ma questo è tutto.
Qual è la tua formazione?
Definisci spesso i tuoi lavori delle Performance per discostarti
dalle etichette Danza, Teatro
o Circo, anche se in realtà poi
rientri nella sezione Danza dei
festival.
Dal 1997 al 2006 sono stato attore e performer, con costanza
e passione, per Lenz Rifrazioni;
nel frattempo mi sono laureato
in Storia dell’Arte contemporanea a Parma. Il mio primo lavoro come autore risale al 2007.
Per questa ragione all’epoca
ero sicuro che come artista sarei stato presentato nei contenitori di teatro contemporaneo
o nelle gallerie, avendo studiato Pe ə