Tutto ebbe inizio...
in una sera d’estate
Loredana Rovagna, titolare del Centro Studi Danza di La Spezia e prima insegnante di Jacopo Godani racconta
In una sera d’estate, passeggiando ai
giardini, una giovane voce maschile mi
chiamò per nome: era Jacopo non ancora sedicenne, con i capelli lunghi castano
chiaro e lo sguardo vivace. Si presentò un
po’ timidamente, ma subito espresse il suo
desiderio di studiare danza. “Perché, vuoi
fare il ballerino?”, dissi un poco provocatoria, “Si” fu la sua risposta.
Iniziò così la nostra avventurosa sfida per
superare l’audizione a Mudra, il Centro Internazionale per gli interpreti dello spettacolo diretto da Maurice Béjart a Bruxelles,
al quale avevo già indirizzato tre allievi. Fu
un entusiasmante, rapido e intenso lavoro
decisamente diverso da quello impostato
per altri.
Per sostenere al meglio l’audizione, in un
anno e sette mesi, si trattava di svolgere
uno studio molto articolato: il programma
di classico per arrivare al livello avanzato,
conoscere tecnica Graham, Improvvisazione, Composizione, avere esperienza su
scena ed essere informato sui più grandi
coreografi del ‘900 attraverso la visione di
video e spettacoli dal vivo.
Jacopo aveva delle qualità. Il suo corpo
era naturalmente ruotato, elastico e con
l’apertura, inoltre determinazione, volontà
e curiosità andavano a costituire un affascinante mix da plasmare.
Insegnargli è stato piacevole e divertente. Molto preciso nel lavorare, attento
nel concentrarsi e nell’ascoltare, fu una
sorpresa vedergli nascere idee personali
nell’improvvisare e nel comporre.
La coreografia è sempre stata la mia
più grande passione e negli spettacoli
del Gruppo Centro Studi Danza annualmente presentati a Teatro per le scuole,
Jacopo su scena aveva grinta e temperamento.
Gli spezzini hanno avuto modo di seguirlo nella sua formazione perché nei primi
anni di studio all’estero, partecipava in
estate alle serate finali degli Stages Internazionali da me diretti, dapprima come
danzatore, ricercatore e poi coreografo.
Nello spettacolo finale di Mudra, presentò la sua prima coreografia.
Quando nel 1991 entrò nella Compagnia
di Francoforte provai grande gioia e soddisfazione perché William Forsythe era un
coreografo da me ammirato fin dall’89
quando vidi per la prima volta “Say byebye” danzato dall’NDT a Den Haag.
Attraverso Jacopo ho seguito così il percorso creativo della Compagnia e da
quando è divenuto coreografo freelance ho apprezzato le sue modalità compositive.
Corpi abituati ad apprendere movimenti
codificati e conosciuti in cui l’intervento
personale sta nell’interpretazione emotiva, con Jacopo arricchiscono le possibilità di movimento e si rinnovano in forme
pensanti in continuo divenire.
Questa grande attività di generosa trasposizione viene ripercorsa in ogni nuova
Compagnia per cui crea e ora, scelto da
William Forsythe che ne ha sempre riconosciuto il talento, avrà un suo ensemble
stabile con cui poter sperimentare.
Per l’affetto e l’amicizia che ci unisce non
posso che provare grande contentezza
e dirgli – bravo Jacopo, sono fiera di te,
lo devi al tuo impegno ed al tuo ingegno
e ti auguro di trovare nuova energia creativa in questo straordinario viaggio –.
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