Dai sensi poetici (antologia aa.vv.) Dai sensi poetici (jun 2014) | Page 9

Crisantemi Michael La prigione dei sensi La sua voce. Quella voce che nei meriggi assolati scandiva le onde del vicino mare era l’unico conforto dei suoi giorni rimasti. Da quello sfiatatoio di vento che chiamavano finestra poteva solo vedere fazzoletti di cielo, a volte sereno a volte incupito. Quel giorno era stranamente limpido, e cristallina sembrava alla sua mente l’acqua del mare e la voce di lei. Gli sembrava di vederla volteggiare, nelle vesti di languido lino, tra gli spruzzi della spuma marina che inutilmente fecondava l’arida sabbia. E cantava felice, perché bella era la vita, almeno per lei. Una volta tentò persino di disegnarla, così come se la immaginava, sulle mura scalfite della sua cella, servendosi di un sassolino che si prestava a gessetto. Gli venne prontamente sequestrato, non volevano i suoi aguzzini che si tramandassero i segreti delle sue eresie. Prese così a passare i giorni attaccato alle sbarre della finestrella. Le sfiorava voluttuoso con le mani: erano più uomo, ma alla sua mente ricordavano un corpo di donna. Entrò un giorno una guardia nella cella, era ancora giovane ed ingenuo. Avrebbe potuto vincerlo in un batter di ciglia ma non 7