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Introduzione
ECO COURTS
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dito, ai nuovi rapporti pubblico-privati (la big
society), a forme di gestione dei beni comuni
(common trustee). Tuttavia, per queste nuove
esperienze la cooperazione non sembra essere
un interlocutore privilegiato. In questo senso la
cooperazione deve effettuare un salto e un
adattamento evolutivo che le permetta di sopravvivere alla transizione. Il presente progetto
intende promuovere un nuovo modello di cooperazione ‘2.0’, che sia in grado di rispondere
alle nuove sfide e alle nuove opportunità”. E
forse, a ben vedere il modello è ancora più
avanzato e più diffuso sul territorio: a rispondere all’appello di ECO Courts sono stati centinaia di singoli e famiglie. un piccolo – ma non
troppo – esercito di ideatori, di progettatori e
anche di costruttori che ha scelto la stella polare della sostenibilità, del risparmio, della collaborazione. dalle scelte minimali, ad esempio
di un getto che risparmia acqua, a vere e proprie ristrutturazioni fino ad arrivare a interventi
che escono dalle mura domestiche e finiscono
per coinvolgere le politiche della mobilità: negli
ultimi dieci anni, assieme allo sviluppo delle reti
di comunicazione è salpata anche una sorta di
creatività diffusa che coincide con impegni non
più rimandabili per nessuno. del resto, gli indicatori ecologici globali