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ECO COURTS
Introduzione
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che rientrano in circolo per tornare a essere
quello che erano in origine o per diventare input
di altri prodotti e altri sistemi industriali, artigianali, energetici”.
un punto di vista autorevolmente sostenuto
da Jeremy rifkin, presidente della Foundation
on Economic Trends, che delinea la fisionomia
della terza rivoluzione industriale, un sistema
basato su un modello a rete in cui centinaia di
milioni di persone producono l’energia che
serve alle loro case e alle loro attività, mettono
in comune oggetti e conoscenze, condividono
informazioni: da una logica verticale, in cui
pochi godono di molti benefici, si passa a una
logica orizzontale, in cui i vantaggi e la conoscenza vengono distribuiti.
Insomma il modello internet che varca il muro
della vita reale modificando logistica e convenienze energetiche: oggi
L’economia collaborativa è puoi progettare in un
una grande opportunità per luogo e realizzare gli ogil movimento cooperativo
getti in un altro con
stampanti a 3d; evima anche per le imprese e
tando trasporti, cioè
gli enti locali.
consumi energetici e inquinamento. una rivoluzione che cambia convenienze e sistemi relazionali segnando, come
scrive rifkin nel suo ultimo libro, La società a
costo marginale zero, “il lento ritrarsi del sistema
capitalistico e l’ascesa del Commons collaborativo in cui il benessere economico si misura
meno in termini di accumulo di capitale di mercato e più in termini di aggregazione di capitale
sociale. Il costante declino del Pil a cui assisteremo negli anni e nei decenni a venire sarà da
attribuire in misura crescente all’affermarsi di
un nuovo, brillante paradigma economico, che
misurerà il valore in modi del tutto nuovi”.
Nella logica del Commons, mettere in comune auto e biciclette, ma anche case, abiti,
utensili, giocattoli e competenze dà luogo all’economia della compartecipazione, delle reti:
l’internet della comunicazione, l’internet dell’energia e l’internet delle cose. una rivoluzione
che, facendo traballare gli assetti tradizionali
del sistema economico, mette in discussione
anche le forme tradizionali del sistema cooperativo. si aprirà un conflitto? O si arriverà al rinascimento Cooperativo di cui parla rifkin in
quanto le cooperative che agiscono in nome del
meccanismo della mutualità costituiscono un
modello di business che può operare in una società Near zero Marginal Cost?
“L’economia collaborativa è contemporaneamente una grande sfida per il movimento cooperativo ma anche una grande opportunità”, si
legge in una nota di Legacoop. “Nel panorama
italiano è possibile riconoscere nuovi soggetti
economici, nuove imprese chiamate for benefit
che, diversamente dalle for profit, hanno come
obiettivo quello di massimizzare il benessere
degli stakeholder e delle comunità. Come nell’Ottocento prendevano forma le coop di consumo e le mutue, così nel nuovo millennio
assistiamo al protagonismo dei gruppi di acquisto solidali, al car sharing (zip car), al micro cre-