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Da risorsa a prodotto
P are che negli Stati Uniti un litro di acqua minerale costi più di un litro di carburante. Forse dalle nostre parti sarebbe impossibile arrivare a tanto, ma questa notizia da sola basta a darci un’idea di come una risorsa che dovrebbe essere alla portata di tutti -e gratuitamente- è ormai un bene di consumo come tutti gli altri. Le acque minerali non sono tutte uguali: quello che fa la differenza è in effetti la quantità di sodio, di calcio, di magnesio e di altri minerali che di volta in volta sono considerati indicati per determinati stati di salute (o patologie). Ma queste differenze non possono bastare, da sole, a vendere una marca più di un’altra. Di volta in volta ci vengono presentate acque che eliminano l’acqua, acque che ci aiutano a digerire e acque che ci permettono di fare tanta… E basterà un numero per farsi un’idea del consumo di acqua minerale in Italia: fra gli europei -infatti- noi italiani beviamo più acqua in bottiglia di tutti. È stata calcolata una media di 107 litri a persona in un anno. Anche le acque minerali non si sottraggono alla logica del brand: dalla forma e dal colore della bottiglia riconosciamo subito la marca. L’imballaggio fa la marca. La marca fa l’imballaggio. Peraltro la produzione di contenitori e di package ha dei costi anche ambientali.
P E R S A P E R N E D I P I Ù

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l’acqua

Una volta c’era il vetro: un materiale ottimo ma pesante e piuttosto costoso. Alla fine degli anni ’60 si è iniziato a usare il PVC (policloruro

di vinile), per arrivare negli anni ’80 al PET (polietilene tereftalato) che ha progressivamente rimpiazzato il PVC. Considerando che una bottiglia di PET pesa circa 25 g., che nel mondo vengono

consumati 89 miliardi di litri di acqua minerale, e che il 70% delle bottiglie è in plastica, ne deriva che ogni anno vengono utilizzati 1,5 milioni di tonnellate di plastica per creare bottiglie di acqua.

È bene ricordare che il PET costa meno rispetto al vetro, ma il suo smaltimento è più problematico ed è un costo che ricade interamente sulle spalle della comunità attraverso le Regioni.