Coop Politiche Sociali - Coop e Scuola Storie di Prodotti | Page 58

58 il chewingum P E R S A P E R N E D I P I Ù 59 il chewingum I nfatti una gomma ha un tempo di degradazione naturale (vale a dire la capacità dell’ambiente di “digerire” qualcosa) stimabile in cinque anni. Ovviamente stiamo parlando della semplice gomma, ma va considerato anche l’involucro che, a seconda del tipo di plastica utilizzato, ha un tempo di degradazione naturale compreso fra i cento e i mille anni! E poi facciamoci caso: anche le vie delle nostre città e dei nostri paesi sono sovente costellate di gomme sputate e spiaccicate da scarpe e auto e che sono -intuibilmente- piuttosto difficili da rimuovere. Insomma le cingomme hanno qualche lato oscuro… ma anche alcuni aspetti che, grazie alle innovazioni degli ultimi anni, sono decisamente migliorati. In particolare, l’antico dibattito “le gomme da masticare fanno bene o male?” è oggi abbastanza chiarito. Spieghiamoci meglio: è fin troppo pleonastico affermare che troppe gomme al giorno fanno male: l’eccessiva salivazione provocata dal masticare- aumenta la produzione di succhi gastrici nel nostro stomaco portando a fenomeni di acidità e altri disturbi poco simpatici. Però è anche assodato che un uso moderato ha discreti effetti sulla riduzione dello stress. E poi, naturalmente, sono da preferire di gran lunga i prodotti senza zucchero. Infatti le gommone zuccherate hanno come logica Dalle sorbe dell’aucuparia si ottiene il “sorbitolo”, una delle sostanze più usate nei prodotti dietetici per il suo basso contenuto calorico. Gli antichi romani, fermentavano le bacche con il grano per ottenere una bevanda dolciastra, mentre oggi sono distillate per fare acquavite o liquori. conseguenza l’aumento dell’acidità nella bocca e il proliferare dei batteri responsabili della carie dei denti. Ma attenzione all’edulcorante (o dolcificante) usato per sostituire lo zucchero: il sorbitolo pare che -assunto in dosi importanti- crei diversi problemi alla flora intestinale con la conseguenza di attacchi di diarrea! Meglio pare lo xilitolo, un dolcificante estratto da alcuni alberi come la betulla, ma anche dalle fragole e dal grano e identificato con la sigla E967 (sempre occhio all’etichetta!). Allo xilitolo è ormai riconosciuto un potere acariogeno, vale a dire che può tenere a bada la formazione della carie (con l’ulteriore vantaggio di contenere pochissime calorie rispetto allo zucchero). Forse è vero che in assenza dello spazzolino…. Ma attenti a non esagerare!