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5 Si fa presto a dire cioccolato! C ristoforo Colombo, pur imbattendosi in quell’alberello dal tronco e dai rami pieni di grossi frutti simili a grandi uova brune, non gli diede molta importanza… Fosse stato per lui non avremmo mai mangiato un buon cioccolatino! Per fortuna però, già dai primi viaggi degli europei nel Nuovo Continente, ci si accorse che gli indigeni ricavavano dai semi contenuti in quegli strani frutti, dalla buccia dura come il cuoio, una bevanda ritenuta afrodisiaca. D’altronde già dai tempi dei Maya e degli Aztechi il cacao era considerato un “cibo da dei” e quando un altro conquistatore, Francesco Cortès, si accorse delle grandi potenzialità di questi semi, gli europei decisero di mantenere tale nomignolo per la pianta del cacao: Theobroma Cacao. Q uesto albero che cresce solo fra i due tropici, in America come in Africa e in Asia, di norma non supera i sei metri di altezza e si divide in due principali varietà: il Criollo e il Forastero (un po’ più pregiato il primo, un po’ più resistente il secondo); c’è poi una terza varietà che è più un ibrido fra le prime due: il Trinitario.