Coop Politiche Sociali - Coop e Scuola Storie di Prodotti | Page 116

116 i videogiochi I videogiochi fanno male! I videogiochi fanno bene! I produttori di console e gli sviluppatori di giochi, che spesso come vedremo fanno capo ai primi, sanno che esistono gli hardcore gamers. Chi sono? Quelli che passano almeno 2/3 ore al giorno a giocare ai videogame, possiedono una o più (in molti casi anche tutte!) console e non disdegnano di usare il PC per i giochi soprattutto di strategia. Sono prevalentemente studenti universitari, ma anche lavoratori che non vedono l'ora di “staccare” per impugnare il controler di una console. Gli hardcore gamers rappresentano circa il 10% del mercato dei fruitori di videogiochi. È chiaro che anche i più piccoli sono tendenzialmente degli hardcore gamers. Qui però è buona cosa considerare quelle che in apertura abbiamo chiamato “trappole ideologiche” che invece diventano preziosi consigli quando si tratta di eccessiva esposizione di un bambino davanti ad un videogame. Si tratta di stare alla larga da disturbi quali quelli della vista (ma questo vale anche per la semplice fruizione di un programma televisivo), ai ben più gravi e documentati casi di epilessia. Ma alcuni esperti parlano anche di disturbi psicologici più subdoli riconducibili alla dipendenza da videogioco: dall'apatia per scarso movimento (e conseguente rischio sovrappeso) alla cleptomania per accaparrarsi l'ultimo gioco uscito. Un altro aspetto importante è il tipo di tematica affrontato dal gioco. Esistono giochi che per tasso di violenza o riferimenti sessuali sono sconsigliati ai minori di 18 anni. Naturalmente non tutti i pareri sono di condanna riguardo al giocare ai videogame: molti fra psicologi, psichiatri, pedagogisti ed esperti in genere sanno che l'interazione con mondi virtuali può riverberarsi positivamente nella vita reale se opportunamente dosata e finalizzata alla crescita globale della persona. 117 i videogiochi P E R S A P E R N E D I P I Ù La produzione di videogiochi appositamente pensati per i Personal Computer sta progressivamente diminuendo per motivi banalmente tecnologici: lo sviluppo di software che prevedono soluzioni grafiche sempre più raffinate pretenderebbe l'aggiornamento hardware del PC ogni sei mesi con l'introduzione di schede di accelerazione grafica sempre più potenti. Schede che invece sono già di ultima generazione all'interno delle console.