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IN BOCCA AL LUPO I PERSONAGGI Caratteristiche generali dei personaggi L’esperienza degli studi pubblicitari internazionali mette in evidenza come i bambini ed i ragazzi apprezzino negli spot non i loro coetanei ma coloro che hanno qualche anno di più. L’identificazione sembra funzionare quando i modelli proposti dalla pubblicità costituiscono una tipologia a cui aspirare. Per questo non è un caso che circa la metà degli spot il 49% ha personaggi adulti come protagonisti delle storie raccontate dalle pubblicità. Ma di particolare interesse è anche la quantità di giovani (bambini e adolescenti) che appaiono nelle pubblicità: il 28% degli spot analizzati nelle 6 reti italiane ha fra i protagonisti dei ragazzi. Sembrerebbe che il soggetto bambino sia stato promosso a elevarsi al di sopra del mondo degli oggetti, entrando in relazione con gli altri, protagonisti degli spot e con il pubblico a casa. In realtà le cose non stanno in questi termini, perché egli appare più spesso in relazioni di cura, di dipendenza verso qualcuno o qualcosa, piuttosto che nell’autonomia del gioco o della conoscenza, di una buona nuova esperienza. Il cibo, come esca per i pesci, lo fa correre lontano da scuola, lontano dai giochi, lontano da altre attività quotidiane, per essere mangiato, da solo o in compagnia. Il bambino diventa egli stesso un “prodotto”, è il bollino che garantisce la qualità di ciò che mangia, perché se lo può mangiare lui è sicuramente buono. Solo nel 15% degli spot si trovano oggetti, soprattutto i prodotti alimentari, come protagonisti. La famiglia tradizionale al completo (padre, madre e figli) è rappresentata nel 12% di spot alimentari; i genitori (madre o padre), da soli o uno solo di essi con un figlio, sono stati rilevati nel 5% degli spot; mentre i nonni sono sicuramente sottorappresentati rispetto alla realtà nazionale privata di ogni famiglia: l’1%. E’ utile qui sottolineare che anche quando gli spot hanno come protagonisti adulti e minori, e non la famiglia tradizionale al completo, esistono comunque spesso relazioni di tipo familiare nelle narrazioni. Ad es V??????CRRF?7?B6?????&?g&?&?Fv???7F?&ff?wW&??&V??????F?F??f??&R???FF?7V?W6?6???W76?f?FV??R&V??????f??&??Vvƒ7?B??V?F&? :?&W6V?FF???FWGFv???V?6?GF?6?F?ƒFVF?6F???f?v??V??Rv??R6VwVV?F??6'F???RW???6???&?7V?FF?&?Fv???7F?FV??RFVvƒ7?B????F??6??&?V?FR6???&v???Rf?v?R????&??W6??6?Rv?F???F?6?WFRf?6?6R&V?W76W&R6?6??6??V?F???fV6R6???F&V6V?F???Fv????????ƒR??FW&?????ƒ6?R??F?6?&F??R??V?F&R6?W7&??R??FW&???F?FV?????F?RF?F??F?6?&?6??7V?F??GVRvV??F?&?7RG&R???6?( ?'&&&???( ?6???f?vƒW"????F???7V???v????6?R6RF?67WF???7W76?F?VW7F?&?&?V??V6?V?&?&???7RGVR6? :?6V?F?F?( ?67W6F?( ?F???v?&RG&??????R??v?wV&F?F??FV?Wf?6???RVBV?&?&???7RVGG&???? :?6?FF?6fGF?FV?&?&??6?'????W'6??vv?&??WfF?6??R&?Fv???7F?6???SC???????F??6????V?FRF?vV?W&RFV?W'6??vv?&??6?ƒ?6?66?&R6?R??S?R6???'FRF??V6?V??7F??6??R?Rf?v?R6???WFR???#R6???W'6??vv?F?6W76???FVf???&??R?Vƒ?vvWGF??W?????V?G&R?W'6??vv?fV????ƒ6????WfV?V?FR7WW&??&?VV?ƒ?66??ƒ?&?7WGF?f?V?FR?( ?RP?S@???