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7 Quando verrai in Africa, ti insegnerò a trovare l’acqua potabile: scaveremo insieme una grossa buca vicino a uno stagno e berremo l’acqua che filtra dalla sabbia. Faremo come gli elefanti. E se la buca sarà abbastanza grande, ci faremo anche il bagno. Ciao. Chariza” E ancora: “Cara Eugenia, sai portare i pesi sulla testa? Le donne africane portano sulla testa anfore piene d’acqua. E non ne rovesciano neppure una goccia. L’acqua in Africa è molto preziosa. Chariza” (11) Una nativa americana, Alice M., membro anziano della tribù dei Cree, così spiega nel 1994 l’intervento brutale dell’uomo, che ha portato negli ultimi secoli la distruzione nel territorio e nelle tribù di nativi americani: “Io accuso di tutto questo la persona che cominciò a distruggere la terra, il fiume. Oggi non abbiamo acqua da bere, e un fiume che una volta era così forte e profondo da sostenere moltissime famiglie, si è adesso prosciugato del tutto ed è una pena guardarlo.” LA FANCIULLA E LA ZIA CATTIVA Libero adattamento teatrale di Mario Rumi della Fiaba Tuareg “La fanciulla e la matrigna cattiva” (www.manuelrumi.org) La nostra storia è ambientata nel Sahara, la più grande estensione di deserti della Terra. L’accampamento di Mohammed si trova nel deserto del Ténéré, un luogo arido e desolato. In questo territorio piove pochissimo e i cicli della vita dipendenti dall’acqua sono divisi in due stagioni: la stagione secca (ottobre-giugno), nella quale la vita degli uomini ruota attorno ai pozzi permanenti perché è l’unica possibilità che hanno per procurarsi l’acqua; la stagione delle piogge (lugliosettembre), nella quale la vita degli uomini ruota nei pascoli lontani dai pozzi in quanto trovano direttamente l’acqua sulla superficie del terreno nelle cavità naturali. L’acqua è la vita per tutte le creature della Terra. Lo sanno bene i nomadi che debbono procurare questo bene, in grandi quantità, anche per gli animali delle loro greggi (capre, asini, mucche e cammelli). C’era una volta… un uomo di nome Mohammed che aveva una figlia di nome Acqua. La madre della ragazza era morta, e il padre, quando si assentava dall’accampamento, l’affidava alle cure di sua sorella Acidia, anch’essa vedova e con una figlia piuttosto bruttina che si chiamava Bella. Acqua aveva molta cura di sé. Era allegra e sempre ordinata. Bella, invece, era pigra e disordinata. Le due ragazzine stavano spesso assieme e le donne dell’accampamento notavano la loro differenza di comportamento e avevano tutte una preferenza per Acqua. Acidia, la mamma di Bella, soffriva per questo fatto e detestava Acqua. Aspettava solo il momento che suo fratello Mohammed lasciasse l’accampamento per farle ogni sorta di dispetti. Eravamo nella stagione secca e l’acqua nelle otri incominciava a scarseggiare. “Domani, disse Mohammed alla sorella Acidia, vad ??????W"&?f?&??&R?R??7G&R66?'FRN( ?7V?F?ff?F?7Vf??????&?F?&????&66???F??&&?7W&F??V?( ???0???