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Il movimento L’esercizio fisico ha sempre rappresentato sin dall’antichità un’attività importante nella vita del singolo e della collettività: in ogni area della Terra gli uomini dedicavano molto del loro tempo a forme di attività motorie (gare sportive, terme, giochi, tornei, danze...) nelle quali corpo e movimento giocavano un ruolo fondamentale. Oggi, però, gli stili di vita sono profondamente cambiati. I bambini e i ragazzi mangiano troppo, si muovono molto poco e ingrassano. È un cane che si morde la coda, un circolo vizioso che bisognerebbe cercare di interrompere. Come? Mangiando meno e meglio e muovendosi di più. Oggi i ragazzi più attivi fanno uno sport per qualche ora a settimana, spesso anche malvolentieri perché lo vivono come un obbligo, ma la maggior parte non ci riesce, per motivi organizzativi ed economici. Muoversi, infatti, vuol dire condurre uno stile di vita attivo, usare la bicicletta per andare a scuola o in palestra, in oratorio o al campo giochi, giocare a pallone o a nascondino. Insomma, un’attività costantemente ripetuta, moderata o vigorosa che sia. La cultura del movimento non deve essere necessariamente attività sportiva organizzata e competitiva, con allenamenti intensi finalizzati alle prestazioni agonistiche. Troppo spesso la nostra cultura (e le aspettative dei genitori) vede lo sport quasi solo nei suoi aspetti di competizione, di spettacolo ed economici, anziché in quelli giocosi e formativi che sono i più importanti. L’attività fisica nell’età evolutiva, invece, è correlata alla crescita armonica di ragazze e ragazzi, ma non solo. Riguarda lo sviluppo dell’organismo a tutti i livelli, da quello biochimico e metabolico a quello neuro-motorio, dalla percezione del proprio corpo alla socializzazione. Praticata regolarmente, migliora la funzionalità degli apparati nel nostro corpo incidendo positivamente oltre che sullo stato di salute anche sul benessere psico-fisico. L’obiettivo dell’intera società dovrebbe essere quindi quello di promuovere tra bambini e giovani l’acquisizione di uno stile di vita attivo che non solo preveda un’attività sportiva organizzata, ma soprattutto riduca al minimo le attività sedentarie, favorendo la pratica quotidiana del maggior numero possibile di attività spontanee, inserite nella vita di tutti i giorni. Fondamentale quindi in età evolutiva è il movimento praticato tutti i giorni e con costanza, che risulti piacevole e divertente. Ma aumentare l’attività fisica non significa trasformarsi di colpo in atleti. È possibile, infatti, modificare progressivamente i propri comportamenti in modo da incrementare il dispendio energetico durante lo svolgimento delle occupazioni giornaliere. A seconda dell’età, delle possibilità economiche e delle opportunità possono essere considerati attività fisica anche il gioco, 66