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5 schiocco sonoramente appiccicoso gli invasero i sensi e annebbiarono i pensieri. L’essenza stessa dell’uovo gli esplose in bocca, sparandogli su fino al cervello uno zampillo di piacere bianco e giallo. Ne derivò un sussulto del corpo e lo sforzo di indicare la scodella che Laura teneva fra le mani. Doveva assolutamente averne ancora. - Aaak -, esclamò a bocca piena, spruzzandosi tuorlo d’uovo sul braccio. - Aaaak, aaaak! - Certo, disse suadente la zia. - Lo so che ti piace. Finché non ebbe finito, Peter non poté pensare ad altro. Poi, prima ancora che gli tornasse in mente l’oggetto della questione, fu nuovamente distratto da un biberon di succo d’arancia che frizzava, pizzicava e faceva glu glu. Infine fu la volta della banana schiacciata. Era talmente buona che Peter si sentiva fieramente di averne anche tra i capelli e sulle mani e in faccia e sul tovagliolo.” (17) E POI C’È ANCORA LA MITICA PIPPI… “Che cosa ve ne pare dell’idea di venire tutti a fare merenda da me? - propose Pippi. […] Intanto erano entrati in cucina, e Pippi canterellò: - Che belle frittelle impasteremo! Che belle frittelle friggeremo! Che belle frittelle mangeremo! Dopo di che tirò fuori tre uova e le gettò per aria: un uovo le cadde in testa e si ruppe, così che il tuorlo le calò negli occhi: ma le altre due uova riuscì ad acchiapparle abilmente a volo e mandarle a rompersi in una casseruola. […] Parlando, Pippi aveva tolto molto abilmente, con le dita, i gusci d’uovo dalla casseruola; staccò poi dalla parete, dove stava appesa, una spazzola da bagno, e con questa si accinse a frullare le uova, facendone schizzare una generosa parte sulle pareti. Quel che si salvò venne versato in una padella che si trovava sul fuoco: quando una frittella era ben cotta da una parte, Pippi la faceva saltare in maniera che si rivoltasse in aria, e poi la riacchiappava. Quando il tutto fu pronto, venne fatto volare attraverso la cucina, direttamente in un piatto posto sulla tavola. - Mangiate! strillò Pippi tutta eccitata. - Mangiate, prima che si raffreddino! Tommy e Annika mangiarono, e trovarono le frittelle veramente squisite…” Uno dei piaceri di Pippi, che certo non ha regole né restrizioni, è prepararsi il suo caffè pomeridiano e andarlo a sorseggiare sulla veranda di Villa Villacolle (la sua casa), facendo sloggiare da lì il suo adorato cavallo. Ma la bambina ama anche la compagnia dei suoi due nuovi inseparabili amici. Un giorno, li invita ad arrampicarsi su una quercia del giardino e prepara caffè e brioches. “Tommy e Annika trovarono che un caffè migliore non l’avevano mai bevuto; a casa non avevano il permesso di berne, lo potevano fare soltanto quand’erano invitati.” E ancora: “Era un bel pomeriggio, e Pippi aveva invitato Tommy e Annika da lei a prendere il caffè coi biscotti al pepe, apparecchiando sui gradini della veranda.” Ogni occasione è buona per un’avventura. E allora, Pippi prepara il cestino della 51