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Chi dorme non piglia pesci... nella notte, che serve a rigenerare il nostro organismo, ma nella letteratura è un archetipo universale. NESSUNO SOGNA NELLE CITTÀ… Michele, il protagonista di Cuore di ciccia (27), si sente solo e poco amato e finisce per saccheggiare ogni notte il suo unico amico, il frigorifero. Ma la madre, che è fissata con la magrezza, lo manda all’Istituto Acciughini. Qui gli ospiti fingono di mangiare, corrono fino allo sfinimento nel parco, spinti dall’idea illusoria di un premio goloso… Michele fugge e, dopo mirabolanti avventure, incontra un mostro orribile, l’Orconte, che fa rubare i sogni delle persone e se li fa proiettare nel suo antro. Ecco perché le persone, come la mamma, vanno di fretta e sono nervose: “Non c’era nessun sogno in giro per il mondo”. Ma, alla fine della storia, Michele si scopre magro e ritrova la mamma, ingrassata ma felice di riabbracciarlo. In una storia di Roberto Piumini, la principessa Rosalba ha tutto quello che serve per essere felice eppure si cruccia perché, all’alba, i sogni volano via… (28) E Rohald Dahl, nel GGG (6), racconta che una bambina viene rapita, di notte, dal Grande Gigante Gentile. Egli vive nel Paese dei Giganti ma, a differenza dei suoi orribili colleghi (che, nell’Ora delle Ombre, s’ingozzano di esseri umani), va a caccia di sogni. Con una grande valigia, molti barattoli e una rete acchiappa-sogni, corre nel Paese dei Sogni, si mette in ascolto e afferra quelli che stanno nascendo… Con grande cura, li mette uno a uno nei barattoli e li porta nella sua caverna. Qui le pareti sono coperte di scaffali per contenere la smisurata collezione. Dotato di orecchie mirabolanti, il GGG riesce a sentire ma, soprattutto, a capire la musica dei sogni della sua collezione. A ogni modo, ciascun barattolo ha la sua brava etichetta, per quando deve cercarne uno in fretta e furia. L’aggiustasogni è la storia di Michael, che si trasferisce con i genitori a Gerusalemme, la terra d’origine del padre. L’adattamento alla nuova casa, alla lingua e agli amici è difficile, e il ricordo dell’America struggente. Giunto nella grande casa del nonno, Michael scopre che quel vecchio burbero, responsabile del loro trasferimento, è un meraviglioso complice, capace di entrare nei sogni degli altri e di “aggiustarli”. (29) Quando non c’era la televisione, parenti e vicini si riunivano nelle veglie attorno al camino a chiacchierare, mangiucchiare qualche noce, ma soprattutto ad ascoltare fiabe e storie raccontate da abili narratori. Si rideva, si sognava, si tremava e… ci si preparava al sonno. “Il sonno dona il riposo ma anche la magia dei sogni”. (C. Dolto) 118