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Chi dorme non piglia pesci... Non è affatto vero che chi dorme non piglia pesci: il sonno fa bene. Trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo. Tempo perso? No, tempo utile al benessere e alla salute. Né troppo, né troppo poco: chi dorme male, poco e non riposa a sufficienza diventa nervoso, irascibile, perde la concentrazione, la memoria e il buonumore. Chi dedica troppo tempo al sonno, invece, si innervosisce e accusa un calo del rendimento esattamente come chi dorme poco. Saper dormire in modo regolare, per un numero di ore adeguato alle nostre esigenze, è sinonimo di salute e benessere, sia fisico che mentale. Il sonno è un fenomeno affascinante e complesso. Tutti gli esseri umani hanno al loro interno una specie di orologio biologico che influenza alcuni processi fisiologici (digestione, evacuazione, crescita e ricambio cellulare, ecc.) e le ore di veglia e di sonno. Quest’orologio corrisponde al ciclo circadiano (dal latino circa diem = circa un giorno). Un ciclo regolare di sonno e veglia determina una buona condizione di vigilanza diurna e un riposo notturno soddisfacente (www.benessere.com). Il sonno è un colpo di freni del cervello Il ciclo di sonno e di veglia è regolato da vari ormoni, tra cui la melatonina, prodotta dall’epifisi. La produzione di melatonina dipende dalla quantità di luce: il buio produce questo ormone, che dà il segnale all’organismo di rallentare le attività e prepararsi al sonno. Inoltre, ci sentiamo stanchi quando la temperatura corporea diminuisce e, contemporaneamente, la quantità dell’ormone adrenalina si abbassa. Quel che conosciamo sul sonno si è scoperto monitorando le onde cerebrali sull’elettroencefalogramma, che registra l’attività elettrica del cervello. Il sonno non è sempre uguale, ma è caratterizzato da due fasi principali: la fase non-REM (sonno ortodosso) e la fase REM (sonno paradossale). Nella fase REM, che si verifica 4-5 volte a notte, gli occhi si muovono con movimenti ritmici rapidi (in inglese, rapid eye movements ) e si fanno sogni molto intensi. Durante la notte si verificano diversi cicli del sonno della durata di 90-100 minuti, caratterizzati dal passaggio attraverso quattro stadi e attraverso la fase REM. Cinque tappe, dunque, e il primo sonno vero e proprio corrisponde con la terza, quella del sonno profondo. Nella quarta (sonno profondo effettivo), il nostro organismo si rigenera, e le onde corrispondenti all’attività cerebrale sono piuttosto lente. Il “sonno essenziale”, determinato da sonno profondo e da sonno REM, è quello più riposante: anche chi dorme poco, dorme bene se usufruisce del sonno essenziale (26). Ecco perché è importante non perdere il “treno del sonno”, il momento giusto, altrimenti bisogna aspettare un’ora e mezza o due (la durata di un ciclo di sonno). Quando è ora, non ci dovrebbero essere diversivi od ostacoli, a partire dalla televisione. La tv, infatti, “va a letto” troppo tardi e, a volte, ci fa fare indigestione di immagini troppo forti, col rischio di sonni agitati e incubi. La salute vien dormendo Gli studiosi affermano che sia il sonno REM sia quello non-REM sono necessari per stare bene, anche se non se ne conosce bene il ruolo specifico. Durante il sonno non-REM si ha una produzione elevata dell’ormone della crescita, vitale per la “salute fisica”, mentre nel sonno REM aumenta il flusso sanguigno verso il cervello, il che è utile per la “salute mentale”. Se una persona è disturbata in fase REM o nel momento di sonno profondo, può avere sintomi di stress e di nervosismo. Il carattere di ciascuno sembra influenzare l’esigenza nei confronti del sonno. La persona estroversa, 116