Scendendo lungo il fiume, come sempre succede,
si alternano catture a momenti di stanca e, pian
piano, raggiungiamo Roby che, al solito, sfoggia
una tecnica di lancio e una capacità di lettura
dell’acqua non comuni.
Lo vedo slamare una fario discreta e, subito
dopo, lo fotografo con una splendida iridea che
sembra quasi autoctona per la perfezione delle
sue pinne e per la perfetta livrea multicolore
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che si evidenzia quando rompe la superficie per
farsi slamare.
Dopo un lauto pranzo sul fiume con altri amici
che, negli anni, ritrovo piacevolmente sempre
alla stessa ora, ci spostiamo di una decina di
chilometri verso valle, in un tratto molto vario
che parte dal ponte di Faedo e contempla diversi chilometri di fiume veramente bello e ricco
di scenari molto diversi tra loro.