RED SPINNER
Anche la RED SPINNER sta per raggiungere il suo primo secolo
di vita, precisamente fu realizzata per la prima volta nel 1920
da Harry Powell, un barbiere del Galles appassionato fly tyer
e pescatore a mosca.
Nell’intenzione del suo ideatore, la Red Spinner voleva imitare
lo stadio di spinner delle March Brown e delle Autumn Dun.
Anch’essa fu tra i primi artificiali a comparire nelle mie scatole
e fu anche uno di quelli utilizzati con maggiore frequenza. Sul
finire anni’70 / inizi anni ’80 proprio la Red Spinner mi regalò
tante emozioni pescando nei corsi d’acqua che allora potevo raggiungere con la mia vespa,
quindi distanze comprese da Milano tra i 50 ed i 100 / 110 km. In particolare ricordo le numerose catture di trotelle sull’allora meraviglioso Margorabbia, corso d’acqua che scorreva in una
Valcuvia ancora non così antropizzata e che sapeva regalare anche sorprese, ora (aimè) neanche pensabili, come incontri con lontre, volpi e in un’occasione, persino una copia di cicogne
chissà da dove arrivate. Per non parlare dei numerosi torrentelli
che allora insieme ad alcuni amici e compagni di pesca storici
(Stefano Enea, Giorgio) battevamo nelle zone di Varese, Como,
Lecco e Bergamo. In articolare sul Lambro quasi alle sue sorgenti, a Lasnigo, la Red Spinner ci regalava catture a gogò,
certo, le taglie non erano certo da trofeo (20, 22 e poco più cm)
ma il divertimento era garantito. Insomma, devo piacevoli ricordi a
questo bell’artificiale, divertente anche da costruire e se ben
realizzato dotato di buona galleggiabilità e visibilità.
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