Quindi, dopo aver fruito dei buonissimi servizi
del posto avanzato, pennichella compresa in
una camera bella fresca, decidiamo assieme a
Nelson sempre più sconcertato ed incredulo, di
tentare la pesca alle bicudas (Boulengerella
maculata) durante il caldissimo e umido
pomeriggio. Le bicudas sono dei pesci di forma
allungata, con bocca a forma di becco,
talmente guizzanti e vibranti da mettere a
seria prova la resistenza delle canne.
Vivono in branchi in acque rapide, ricche di
ribollii e mulinelli, possono arrivare anche a
pesare più di sette chili. La pesca è molto
simile a quella delle cachorras, ma le mosche
devono essere “molto piccole”... cinque/sei
centimetri!!
Dopo molti tentativi con mosche diverse ci
siamo accorti che apprezzavano in modo
particolare dei Clouser minnow di colore bianco
e blu, ma le nostre scorte di questi colori
erano molto limitate. L’unico problema di
questa pesca è che abboccano nelle ore più
calde della giornata, e starsene ancorati su
una barca di metallo in mezzo al fiume senza
un alito di vento e senza riparo dal sole per
due o tre ore, è davvero impegnativo.
La pesca è stata soddisfacente con una
quindicina di esemplari di media a testa per i
primi due giorni.
Il terzo giorno sempre di pomeriggio, avendo
esaurito le esche predilette, non ne abbiamo
infilzata neanche una. Quelle catturate da noi
non superavano i due chilogrammi.
Di ritorno dalla giornata di pesca in entrambe
le pousadas il gerente richiede alla guida il
resoconto scritto delle catture del giorno.
Questo monitoraggio costante permette uno
“certo” controllo della popolazione ittica cosi
da avere quindi un censimento che serve per
studi e approfondimenti sulle varietà, quantità
e qualità dei pesci, nonché come statistica
dell’andamento della pesca nei luoghi in tempo
reale. Inoltre è molto importante anche per i
pescatori, così non hanno nessuna possibiltà
di allungarsi i pesci a proprio piacimento.
Io e Zé eravamo gli unici due pescatori con
mosca tra i venticinque clienti di Mantega.
Questo ci ha offerto il grande vantaggio di
assenza di concorrenti, ma anche lo svantaggio della difficoltà nel trovare una guida che
sappia governare la barca e trovare luoghi
adatti per il nostro tipo di pesca.
Pescare in due dalla barca sempre in
movimento, richiede un certo tipo di
affiatamento che si acquista dopo un certo
tempo, bisogna conoscere bene il compagno ed
il suo stile di pesca. Questo evita giornate
storte o particolari tensioni che, per causa di
forza maggiore, si creano tra persone che
lanciano la propria esca per ore ed ore. Ma
per me e Zé è un vero piacere pescare
assieme, siamo molto diversi, ma funzioniamo.
Confluenze 33