Pousada Mantega, di cui ho gia parlato
nell’altro racconto, oltre ad offrire tutto
questo, ci aspetta per la sera ma prima che
faccia buio, e noi passiamo il pomeriggio
risalendo il Teles Pires a caccia di tucunaré
nei laghi che il fiume forma. Nelson, la guida,
ci informa che dobbiamo arrivare alle grandi
correnti, non rapide, almeno mezz’ora prima
del tramonto. Questa è la regola ferrea che ci
impone in forma severa. Non capisco ma mi
adeguo. Mi sembra un po’ esagerato!
Ma quando arriviamo mi rendo conto della
forza della natura. Qui non si parla di rapide,
ma di correnti e mulinelli da brividi.
Credetemi non esagero!
La risalita di questi tre o quattro chilometri
del Teles Pires è una cosa seria. Tanto per
cominciare non si entra nelle correnti senza
aver indossato il giubetto salvagente, cosa
26 Confluenze
che il turista pescatore non mette quasi mai
per una forma di snobismo. Di solito il cliente
pescatore si sente superiore al reale rischio
o pericolo. Ma per fortuna il pilotero, o guida,
in questo caso si ferma in un angolo e non
parte sino a che tutti si siano posti il
giubetto salvagente, lui compreso.
Questa è professionalità!
Anche perché nessuno vorrebbe o meriterebbe
di fare la fine del capitano Antonio Lourenço
Teles Pires. Queste fortissime correnti si
formano perchè il fiume deve attraversare
qualche chilometro di terreno roccioso e non
sedimentario come per la maggior parte del
suo cammino. Trovando le rocce l’alveo si
riduce di molto e sbattendo a destra e a
sinistra acquista velocità. Raggiunge anche i
trenta metri di profondità e nei vortici e
mulinelli che si formano, i pescatori tradizionali