Confluenze Magazine Nt. 17 Speciale Nr. 8 Anno 2 2014 | Page 72
Quando si avverte l’abboccata, occorre ferrare
con grande energia, dato che la lenza intermedia, con l’attrito dell’acqua e la corrente, non
sarà mai tesa e diretta come una coda galleggiante (ho agganciato diversi tarpon con lenze
intermedie e devo dire che l’80% dei pesci si è
slamato ai primi salti).
Se un tarpon attacca l’artificiale e poi si gira di
colpo e parte via, sarà sufficiente tenere una
buona tensione sulla lenza e assestare poi la ferrata con colpi di canna. In questi casi il pesce si
aggancia quasi da solo.
Il problema è quando il pesce nuota verso di noi.
Vi accorgerete di come possa essere complicato
ferrare un tarpon mentre vi sta “guardando”. Il
pesce, infatti, avanza pur sempre per inerzia
quando attacca l’artificiale, il risultato sarà che la
lenza non sarà mai tesa e le nostre ferrate andranno a vuoto.
Questa situazione, e quando si hanno attacchi
molto ravvicinati, sono le più difficili da ferrare.
Mi capitò di lanciare su di un tarpon lontano,
forse a una trentina di metri, che poi cominciò a
seguire la mosca dandogli colpi di muso e finire
poi con ghermirla a due metri dalla punta della
canna. L’unico modo di ferrare rimastomi, fu
quello di alzare la canna e voltarmi allo stesso
tempo. Ma dopo due salti il pesce fu libero.
La migliore ferrata che potrete imprimere è a
canna bassa davanti a voi e lenza tesa verso il
pesce, tirando prima la mano che tiene la lenza e
poi quella che tiene la canna (doppia ferrata).
Non abbiate timore di essere visti, spesso, anche
se vi passano vicini, lanciate la vostra imitazione.
A volte non funziona, ma se i pesci sono abbastanza eccitati, attaccheranno il vostro artificiale
anche a un paio di metri dalla barca.
Meglio se poi state pescando in una school:
più pesci=competizione alimentare=pesci più aggressivi.
Il tarpon a volte è aggressivo. Anche quando lo
individuate sornione quasi fermo in superficie, è
capace con rapido guizzo inatteso di assalire la
vostra mosca. Idem come sopra quando lo trovate mentre rolla in acque profonde. Anche se il
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pesce si trova a due o tre metri di profondità, salirà rapido in superficie ad assalire la vostra imitazione.
In Florida in maggio ci sono delle schiuse di
vermi d’acqua (palolo worm) che somigliano a
dei lombrichi lunghi circa da 4 a 6 cm; ebbene è
impressionante vedere come esche tanto piccole
possano attirare in superficie pesci da 80kg.
Artificiali
Palolo worm a parte, La lista di artificiali da poter
usare è lunga e dipende anche in funzione ai luoghi di pesca. Vi sono però dei “Must” degli evergreen (sempreverdi) che funzionano sempre. Tra
questi spicca sicuramente il Clouser Minnows su
ami del 2 e del 1/0 colori giallo e verde, bianco e
giallo, bianco e rosso, bianco e blu. Subito dopo,
il Lefty Deciver stesse misure di amo e colori più
simile possibile ad un piccolo pesce. Poi CockRoach, Black Death (in coniglio rosso e nero), le mitiche mosche di Enrico Puglisi, imitazioni di
piccoli pesci che funzionano ovunque (colori
nero/viola/chartreuse) e sempre di Enrico, le imitazioni di gamberi beige, oliva e arancioni. Di
fatto ogni buona imitazione di piccolo pesce sarà
funzionante se ben presentata. Procuratevi sempre degli artificiali con pesi diversi. Acque basse
mosche più leggere.
Ad esempio i Clouser minnow che hanno gli occhietti pesanti, saranno l’ideale per pescare con
code galleggianti a circa un metro o più di profondità. Tutte le altre imitazioni non piombate, si
potranno usare in profondità con lenze intermedie o a punta intermedia. Di norma, artificiali
molto morbidi realizzati con pelo di coniglio o con
fibre molto sottili (dna, fishhair ecc,), saranno da
usare in situazioni dove si richieda un recupero
molto lento, come con pesci fermi vicino alle
mangrovie.
Una delle tecniche più emozionanti, è pescare i
tarpon con i popper. Piccoli popper dai colori
chiari e azzurri che possano imitare piccoli pesci
in difficoltà che sguazzano rumorosamente in superficie, saranno l’ideale per attirare i tarpon che
li attaccheranno a galla con fragorose “bollate”.