Confluenze Magazine Nt. 17 Speciale Nr. 8 Anno 2 2014 | Page 70
Quando vedete un tarpon seguire e ghermire la
vostra mosca tra le sue ampie fauci, dovrete attende un paio di secondi che la testa del pesce
si giri di lato o verso il fondo prima di ferrare.
In caso contrario il risultato sarà solo quello di
vedere il vostro artificiale letteralmente “sputato” dal pesce. La ferrata deve essere solida a
canna bassa e lenza tesa, cercando di far penetrare bene la punta dell’amo nelle sue fauci ossute con un paio di strattoni. Un ferraggio mal
fatto (ferrata con la canna o non sufficientemente solida), darà sempre come risultato il
vostro bel tarpon che si slama dopo un paio di
salti. Tutte le situazioni elencate si praticano
pescando con code galleggianti e terminali di
un paio di metri (ne parliamo dopo).
Foto Campeche flyfishing tarpon bay
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Ci sono poi delle occasioni in cui è necessario pescare in profondità, ad almeno un paio di metri.
A volte anche di più. Queste situazioni si verificano quando stiamo cercando di intercettare i
tarpon in canali o lagune profonde (fondi canale
tra le mangrovie, canali artificiali, canali naturali
tra flats o isole).
Vi sono giornate in cui i pesci sostano in zone
profonde e “rollano” molto raramente. In questi
casi si dovrà pescare con lenze intermedie e lasciare che la lenza e l’artificiale arrivino alla profondità necessaria prima di cominciare il
recupero a strappi. E’ sicuramente una pesca più
monotona dato che non si vedono i pesci, ma
spesso è in queste situazioni che si possono agganciare gli esemplari più grandi.