Confluenze Magazine Nt. 17 Speciale Nr. 8 Anno 2 2014 | Page 154

La riserva Fiume Piave dalla doppia briglia a valle del ponte di “Transacqua” in S. Stefano di Cadore fino al secondo ponte della SS 52 Carnica. Zona a cattura e rilascio (Catch & Release). I permessi hanno validità corrente di mezza giornata e la pesca può essere esercitata soltanto con canna munita di “coda di topo”, armata con una sola “mosca” artificiale. I permessi di pesca a Santo Stefano di Cadore sono venduti da Informatica GANT, Via San Candido, 32 Tel. 0435/62559 - cell. 329/4329864, per altri punti vendita consultare il sito: http://www.bacinocomelicosappada.eu. Il costo del permesso per mezza giornata è di 16,00 euro. Attrezzature e artificiali Parliamo naturalmente di nostre scelte personali perché poi ognuno ha le proprie preferenze. Il fiume nel tratto da noi provato, è piuttosto largo e pescabile in doppia sponda anche in coppia, un pescatore di fronte all’altro, senza nessun problema. La vegetazione arriva spesso fino all’acqua, quindi occorre porre attenzione alla fase di lancio per non lasciare gli artificiali appesi ai rami. La profondità dell’acqua non è mai eccessiva, ma il fondo roccioso e ricco di anfratti, nasconde spesso piacevoli sorprese. Il fondo non è scivoloso, ma feltro e chiodi e wader anche a pancia, assicurano una buona risalita. Per parlare della nostra pesca, noi abbiamo usato canne da 9’ per code 4/5# con finali abbastanza lunghi 12/15’ e terminali dello 0,14/0,16. Mosche: pescando a ninfa, buone le gold bead pheasant su amo 12/14 per le acque più profonde, mentre a secca, vincenti le imitazione di effimere beige parachute sempre su ami 12/14 seguite a ruota dall’immancabile Royal versione parachute e qualche terreste classico come l’ape. Nel tratto alto, quello frequentato dai nostri compagni, le trote pretendevano invece mosche più piccole, parachute chiare su ami del 16 e ninfe piccole.