Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 27 2018 | Page 110
Nel caso si voglia costruire delle sommerse più
“imitative” utilizzando il quill di pavone, posso
dare una bella mano di resina UV per proteggere
il materiale. Non ho paura di abbondare (tenen-
do sempre in considerazione assetto e silhouette
della mosca) in quanto un pochino di peso in più
mi permette di far affogare velocemente la som-
mersa.
Lo stesso discorso vale anche per le ninfe: un strato
sull’addome proteggerà la mosca dai denti dei pe-
sci e dagli urti sui sassi del fondale. È naturalmente
preferibile l’utilizzo di una resina fine a consistenza
vetrosa, più dura e resistente, lo stesso vale per
le eventuali sacche alari in materiale plastico che
monteremo sulle nostre mosche.
Arriviamo alle maggiori applicazioni delle resine
UV in ambito ninfa che, per quella che è la mia
esperienza, riguardano principalmente perdigon e
gammarus.
Dopo aver un po’ sperimentato e preso spunto
dalle imitazioni di amici spagnoli, ho cominciato, a
costruire mosche molto “magre” attenendomi ai
canoni “classici”, preferendo usare ami a gambo
standard o leggermente più corto ed insistere il
meno possibile con giri di filo, prediligendo imita-
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