Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 24 2017 | Page 57

Quarant’anni dopo, in Lapponia, la scena si è più o meno ripetuta. Sempre convinti che i temoli in gene- rale mangino “piccolo” (non è vero, ma l’idea è sem- pre quella), sulla sponda opposta del fiume, c’era una specie di fabbro che letteralmente martellava il fiume ed i temoli che venivano ferrati ad ogni lancio, peraltro impeccabile. Gigi ed io pescavamo upstream o al massimo di traver- so alla corrente, con il 6x e con delle eleganti Adams su ami del 16 e prendevamo un temolo ogni 5 del fabbro che ci stava di fronte: inspiegabile ed impressionante. Più tardi a cena, scopriamo che il fabbro è un giovane dentista italiano che sta imparando a pescare (sigh!), pescava downstream rilasciando coda e soprattutto usando delle klinkhamer nere brutte e pelose con un ciuffetto rosa su ami del 8 che ungeva ogni venti lanci per non appesantirle! Insomma, noi non avremmo mai osato tanto. Il fiume è il Kaitum nella Lapponia svedese a circa mezz’ora di elicottero a sud est di Kiruna ed il lodge il famoso Tjuonajokk (http://www.fishyourdream.com/ en/tjuonajokk/About_Tjuonajokk.php). Se avete voglia di temoli e di pescarli a secca, è il posto giusto. Tanti, grossi, combattivi, scuri, artici, quindi diversi da quelli 57