Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 24 2017 | Page 54
Più o meno quarant’anni fa, non c’era inter-
net, non c’erano che una manciata di libri in
italiano, poche le riviste disponibili, perlopiù
straniere, la pesca a mosca era una tecni-
ca per autodidatti: almeno io mi considero
tale. Per pescare temoli – dicevano i testi
sacri - bisognava usare mosche piccole, red
tag, witch o le famose RM.
Con questa convinzione, quarant’anni fa appunto, il mio
amico ed io abbiamo fatto una pescata memorabile a
temoli sulla Drava poco sotto Spittal in Austria. Dal
mattino sino al tramonto avremo catturato e rilasciato
decine di temoli tutti di taglia notevole. Usavamo delle
red tag su ami del 16/18. Nel pomeriggio arriva un ra-
gazzino che si piazza a qualche decina di metri a valle e
tira fuori la sua canna, le sue mosche ed un barattolino
con qualcosa che somigliava al burro.
Le “mosche” erano dei batuffoli di piume su ami del
10 e quello che noi pensavamo fosse burro, in realtà
era grasso di oca di colore giallo con cui il ragazzino
ungeva le “mosche”. La taglia dei temoli che lui cattu-
rava era direttamente proporzionale a quella delle sue
“mosche”: enormi.
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