Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 22 2017 | Page 135

sero . Mi godei il tramonto , seduto su una panchina accanto alla darsena . Mi innamorai fin da subito di questo posto . Il giorno dopo andai dal Sandro e gli raccontai il comportamento delle carpe chiedendogli che esca potessi utilizzare . Senza dubbi mi disse di usare un ovetto di salmone bianco con un punto rosso al centro , in quanto esso imitava infinite oggetti che la carpa avrebbe incontrare lungo il Naviglio . Dopo mi mostrò come realizzarlo , in modo tale che anche io potessi costruirli a casa . Una settimana dopo , trovai del tempo libero e con il gilet comprato dal Sandro , la mia canna da mosca ed una scatoletta di ovetti andai insieme a Thomas in Darsena . Come la scorsa volta presi il tram e arrivato sul posto , iniziai a praticare la pam . Nonostante molta gente mi guardasse male continuai a pescare . Improvvisamente vidi una carpa mangiare il mio ovetto e … sbaaam !. Ferrai e dopo un lungo combattimento , grazie all ’ aiuto del mio socio , riuscii a portare la carpa al guadino . Feci due foto e la rilasciai . Dissi che per oggi bastava e tornai a casa di buon ’ ora per studiare . Insieme al mio amico continuai a pescare lì durante tutta la primavera , l ’ estate e l ’ autunno fino a che arrivò la secca . Godei delle mille sfumature che mi ha potuto offrire lo streetflyfishing ( pesca di strada ). E ora sto affilando gli ami preparandomi per la nuova stagione che si terra con la fina della secca a febbraio . Con questo racconto ho voluto farvi capire che per praticare la pesca a mosca non c ’ è bisogno di andare fino in montagna , in quanto si può pescare a mosca pure a 15 minuti da casa .
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