Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 21 2016 | Page 50
con qualsiasi mosca tu peschi prendi. Prendi
trote, prendi cavedani, prendi vaironi e prendi
qualche temolo rigorosamente “pinna rossa”,
ci sono dei giorni in cui il fiume sembra deserto: assolutamente privo di vita, ma questo è
il Brembo, anzi questo è il bello del Brembo,
non sai mai come può andare.
Il cuore della Val Brembana si può considerare San Pellegrino Terme, la regina del liberty;
ai tempi nota località termale, ancora oggi
esistono le terme con saune, massaggi, bagni
ed un nuovo light aperiterme. Sempre sulle sponde del Brembo si trova San Giovanni
Bianco con la sua “casa di arlecchino”, il borgo medioevale di Cornello dei Tasso, famiglia
inventrice, prima in Europa, del servizio postale.
Per il loro impareggiabile valore naturalistico, palestre ideali per lo sci alpinismo son da
ricordare le località di Foppolo, San Simone,
Carona e Branzi.
La Val Brembana vale una visita anche per
soddisfare il palato. Questa valle è infatti rinomata per i suoi formaggi tipici, il Branzi, il Mut,
lo Stachì tunt e tutti gli altri tipici formaggi da
alpeggio. Sedersi a tavola vuol dire non andare più a pescare se non dopo qualche ora
di pennichella, però non si può non gustare
i “Casonsei alla Bergamasca” pasta ripiena
di uva secca, nocciole, noci, amaretti, uova e
formaggio o la polenta con stufato di fagioli o
il risotto formaggio e lamponi.
Che dire la Val Brembana vale una visita non
solo per la pesca.
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