Confluenze Magazine Nt. 17 Numero 20 2016 | Page 45
Protetto da morene dolomitiche del Brenta,
nel Trentino occidentale, il lago Nembia rappresenta uno dei bacini artificiali più suggestivi del Bel Paese.
Si tratta di un lago piuttosto piccolo, posto
tra San Lorenzo in Banale e Molveno, lungo
circa 450 metri e largo, nel punto massimo,
120 metri. Poco profondo, formatosi in seguito al distacco di immensi blocchi di pietra dai
monti sovrastanti che hanno interrotto il regolare deflusso delle acque.
Nei primi anni 50 l’intera area fu interessata
da importanti lavori per la realizzazione del
sistema idroelettrico del Sarca, successivamente però l’intero bacino fu prosciugato.
Solo recentemente, negli anni 90, l’Enel ha
ridato forma al bacino, impermeabilizzando
il fondo e garantendo un livello costante delle acque attraverso un nuovo immissario. La
collaborazione con la Provincia di Trento ha
poi portato al re inverdimento e naturalizzazione delle rive, dando origine ad un ecosistema che, seppur giovane, si sta formando
sempre più.
Il lago fa ora parte dell’Oasi di Nembia del
WWF, un percorso didattico ambientale ad
anello di circa 3 chilometri. Il colore smeraldo delle sue acque, il verde intenso di infiniti prati e le potenti montagne circostanti lo
rendono un luogo affascinante e ideale per
trascorrere un sereno week end con la famiglia o tra amici. La pesca in questo bacino è
gestita dall’Associazione Pescatori Alto Sarca,
consentita ad un numero limite di 15 pescatori al giorno, è infatti necessario prenotare
anzitempo i permessi sia presso il Garnì Lago
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