ALBA SUL KITIMAT
Alle prime luci effettuiamo il guado di un piccolo
braccio del Kitimat River e arriviamo sul bank. A
monte della pool, il fiume piega verso destra in
un breve raschio. Davanti a noi una lama di corrente di circa 300 metri di lunghezza è l’ideale
per pescare a due mani con la tecnica dell’underhand. Intorno solo foresta e un numero imprecisato di aquile calve che ci sfilano di fronte. Piove
leggermente e il Kitimat, gonfio e sinuoso, scivola fiero verso l’oceano. Montiamo le nostre
“due mani” con la massima accuratezza e ci posizioniamo. Adesso dobbiamo solo sperare nella risalita.
Osserviamo delfinare alcuni pesci proprio davanti
a noi e questo genera ulteriore frenesia nel
gruppo. Iniziamo l’azione di pesca entrando con
cautela in acqua. Troviamo una linea ottimale intorno ai 22/24 metri, là dove la corrente principale si smorza un poco. La distanza non
impegnativa rende il lancio molto piacevole e facilita la distensione della lenza. Sentiamo la coda
saltellare tra i sassi del fondo sostenuta dalla corrente, fino alla “pennellata” prima della deriva.
Passano solo pochi minuti e un urlo eccitato
rompe l’aria. Ci giriamo ed una canna è piegata
fino al sughero con un probabile grosso Chum
che si è lasciato tentare. Il pesce non salta.
Tiene con prepotenza la corrente, la risale per un
tratto poi la ridiscende. Ci fermiamo tutti per vePulci di mare sul fianco di una femmina di Chum sono
garanzia di una risalita molto recente
Fresh
Confluenze 52