Confluenze Magazine Nt. 17 N°7 Anno 2 2014 | Page 20

La profondità varia dal metro d’acqua della sorgente ai dieci metri delle buche più profonde, dove si nascondono le trote più belle e smaliziate. A proposito di queste ultime, si tramandano leggende di sorprendenti ed inaudite catture, che in passato si succedevano con insolita frequenza, ma che attualmente, per molteplici ragioni, soprattutto a causa della forte pressione dei pescatori, non esclusi quelli locali, un tempo inesistenti, avvengono più raramente. Resta comunque il fatto che qualche buona cattura il Gacka, ancora oggi, è in grado di regalarla, infatti la lunghezza media della trota è di 40 centimetri ed il peso di 800 grammi; occorre inoltre rimarcare che, a differenza di quanto sempre più spesso accade in alcune ben note “riserve” nostrane, si tratta di pesce di qualità, dotato, pensate un po’, di coda e buone pinne: dunque Otocac rimane sempre una meta da frequentare, anche perché i livelli del fiume, anche dopo forti piogge, non variano di molto e l’acqua è sempre trasparente o al massimo un poco velata. In primavera ed in autunno, quando ci è capitato di frequentare questo corso d’acqua croato, abbiamo sempre potuto constatare una buona presenza di trote iridee e fario autoctone, frutto degli allevamenti che, a poca distanza dal fiume, vengono rigorosamente gestiti e controllati dagli esperti delle istituzioni statali croate. Fresh Confluenze 20