Come d’abitudine sono partito di
buon mattino, per poter poi incontrare a Palmanova, Palù e i suoi
amici pescatori, simpaticissima compagnia alla quale mi sono volentieri
unito. Entrati in Croazia, nel primo
pomeriggio, abbiamo imboccato
l’autostrada per Zagabria, direzione
Otocac, dove siamo arrivati verso le
17,00. Volendo, invece di percorrere
l’autostrada A6/A1, si può’ percorrere la statale costiera da Rijeka
fino a Senj, per poi entrare nella regione Lika per circa 60 chilometri,
fino a Otocac.
Quest’ultimo percorso è più breve
ed interessante, inoltre costeggia il
mare adriatico e si presta per uno
spuntino a base di discreto pesce e
di buona birra croata.
Il Gacka scorre per diversi chilometri sull’altopiano dove sorge Otocac,
Fresh
graziosa cittadina, ben nota a molti
pescatori a mosca italiani e non
che, dai primi anni sessanta, la frequentano, per poter pescare in
quella che può essere definita come
la più bella risorgiva d’Europa. Il
paesaggio, boscoso lungo i declivi
dei monti Velebit, dove ora corre
l’autostrada A1, è invece verdeggiante e bucolico nell’ampia e tranquilla pianura, dove pigro scorre il
Gacka, con le sue acque freschissime e trasparenti (tra i 7,9°e i
10,8° la temperatura nel corso
dell’anno). Ricchissimo di microfauna acquatica (nei meandri più
inaccessibili vivono i protei) e di ben
25 specie di piante acquatiche, il
Gacka è un serpeggiante chalk
stream, che percorre una cinquantina di chilometri prima di gettarsi
nelle acque del lago Gornje Svicko.
Confluenze 18