Confluenze Magazine Nt. 17 N°7 Anno 2 2014 | Page 114

Testo di Pino Messina Foto di Corrado Corradini, Pino Messina, Stefano Baggi Durante i freddi mesi invernali, quando, sia per motivi riproduttivi nonché legali, la pesca ai salmonidi non risulta possibile nella stragrande maggioranza dei corsi d’acqua alpini ed appenninici, una validissima alternativa è rappresentata dalla pesca in alcuni bacini artificiali. Durante i lunghi periodi invernali alterno battute di pesca agli aspi dei grandi fiumi del piano a memorabili pescate tra amici in alcuni di questi bacini, tendenzialmente votati alla pesca con esche artificiali. Personalmente, preferisco evitare le cosiddette cave o laghetti particolarmente affollati, nonché poco piacevoli alla “vista”; non amo infatti pescare i quei bacini con sponde cementificate, create a vantaggio della comodità di alcuni pescatori la cui finalità è meramente quantitativa piuttosto che qualitativa. A questi ultimi preferisco bacini naturalizzati, caratterizzati da gestioni oculate sia dal punto di vista logistico che ambientale. In Italia esistono diverse realtà in grado di far divertire anche i pescatori a mosca più sofisticati, realtà presenti lungo l’intera penisola. Report Confluenze 114