Confluenze
esperienze di pesca a mosca
Foto di copertina:
“il temolo di Francesco”
di Marco Viganò
I miei saldi principi
Prima o poi avrebbe dovuto capitare anche a me e malgrado i miei principi piuttosto sani, è
capitato. Non vi svelerò subito a quale misfatto ho partecipato, ma presto scoprirete la mia
colpa. Tutto è iniziato un po’ di tempo fa, quando sono stato coinvolto in una goliardica
manifestazione di club: dieci euro per pescare! Dove, quando, che cosa? Non mi ero
interessato molto alla faccenda, ma per stare con tutti gli altri, avevo dato il mio contributo.
Così, senza preoccuparmi più di tanto, qualche giorno fa durante un pellegrinaggio verso il
Trebbia alto, è emersa in modo chiaro e lampante la realtà a cui sarei stato destinato.
Durante una sosta in un negozio di pesca lungo il tragitto, i miei due compagni di merende,
riparlando della manifestazione di club, stavano interessandosi ad alcune strane mosche.
Mosche? Ma quali mosche, imitazioni di chicchi di granturco colorato e puzzolente alla fragola,
aglio e tutti i frutti in plastica morbida. Il mio destino ora era più chiaro, segnato, la mia
serietà distrutta ed inerme davanti a questa svolta ed a questa realtà! Sarei stato coinvolto in
una pesca a mosca molto particolare ed artificiale (forse più artificiosa!) e molto, molto
informale: pesca alle carpe!
A dire il vero a carpe a mosca c’ero già stato parecchi anni fa, usando imitazioni di mosconi
neri, in piena estate e qualche buona cattura l’avevo anche fatta, ma per come ora si
prospettava questa uscita, mai, non mi ero mai cimentato così. Per il buon andare della
compagnia non avrei potuto certamente ritirarmi, così dopo l’uscita andata buca in Trebbia,
ecco che mi ritrovo ora in un luogo molto gradevole, ben curato e molto naturale, un … lago,
un vecchio ramo del canale Muzza adiacente al vero canale.
Confluenze 3