tipule. L’artificiale in questione ha nome GUIDO
FLY, in onore del suo artefice e autore Guido Sola
(Club Thymallus Aurrora di Biella). Inutile dire
che dopo tali esperienze, il possesso di un collo
di gallo pardo era per me divenuto indispensabile. Dopo un acquisto ponderato, scelto con
cura, di colore piuttosto scuro e con piume
dalle fibre brillati e molto screziate,
ho cominciato a lavorare al
morsetto. Belle riprodu-
zioni della Guido Fly si sono subito moltiplicate,
ma la questione ora era un’altra. Se dell’intero
collo utilizzo solo le punte delle hackles, poche
fibre per le code e ciuffetti per le emergenti, che
fare con il resto del collo??? Già, dopo una trentina di Guido Fly, nel collo vi erano rimaste
grosse piume senza punta con le quali avrei
potuto utilizzare le rimanenti fibre per fare code
ed emerger per almeno due anni. Ed ecco allora
che la fobia del costruttore ha cominciato a
rimuginare il da farsi per ottimizzare
l’acquisto. Dopo alcune prove ed
esperimenti vari, sono giunto ad
alcune conclusioni, ma per
dovere di cronaca, prima vi
presento il montaggio della
Guido Fly Variant. (quella costruita con hackles di gallo)
La versione originale
prevede ami del n.8.
PARDO MANIA
PARDO PARDO MANIA
MANIA
Confluenze 157