Confluenze Magazine Nt. 17 12 Anno 2 2014 | Page 157

tipule. L’artificiale in questione ha nome GUIDO FLY, in onore del suo artefice e autore Guido Sola (Club Thymallus Aurrora di Biella). Inutile dire che dopo tali esperienze, il possesso di un collo di gallo pardo era per me divenuto indispensabile. Dopo un acquisto ponderato, scelto con cura, di colore piuttosto scuro e con piume dalle fibre brillati e molto screziate, ho cominciato a lavorare al morsetto. Belle riprodu- zioni della Guido Fly si sono subito moltiplicate, ma la questione ora era un’altra. Se dell’intero collo utilizzo solo le punte delle hackles, poche fibre per le code e ciuffetti per le emergenti, che fare con il resto del collo??? Già, dopo una trentina di Guido Fly, nel collo vi erano rimaste grosse piume senza punta con le quali avrei potuto utilizzare le rimanenti fibre per fare code ed emerger per almeno due anni. Ed ecco allora che la fobia del costruttore ha cominciato a rimuginare il da farsi per ottimizzare l’acquisto. Dopo alcune prove ed esperimenti vari, sono giunto ad alcune conclusioni, ma per dovere di cronaca, prima vi presento il montaggio della Guido Fly Variant. (quella costruita con hackles di gallo) La versione originale prevede ami del n.8. PARDO MANIA PARDO PARDO MANIA MANIA Confluenze 157