La speranza prima della pesca
Questa volta la nostra meta sono i fiumi Teles
Pires e Cururu, per questo ci appoggeremo a una
delle più lungimiranti idee di pesca esistenti in
Amazzonia: Pousada Mantega.
Mantega nacque, esiste e resiste grazie alla
lungimiranza di persone che vent’anni addietro
compresero l’importanza della tutela e la salvaguardia dell’ambiente tutto, anche attraverso lo
sfruttamento sostenibile.
La grande sfida di Mantega fu quella di avere il
coraggio di superare e andare oltre le norme che
regolavano lo sfruttamento della pesca nello
stato di Parà.
Per essere precisi non dobbiamo dimenticare che
siamo in Brasile e più specificatamente nella zona
sud dell’Amazzonia, nello stato di Parà, uno degli
stati più liberali per quanto riguarda lo sfruttamento totale e indiscriminato di territori e
risorse.
La regola di Mantega fu chiara e precisa, se vuoi
pescare da noi: No Kill.
E quindi anche adesso, dopo molti anni di grande
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pesca, rimane a livello mondiale una delle zone
più ambite. In questa zona il gruppo Mantega
dispone di due pousadas e un “posto avanzato”.
Se volete maggiori informazioni:
www.mantega.com.br
L’arrivo alla pousada sul Cururu già vale mezzo
viaggio.
Io e Zè siamo arrivati con un monomotore
partendo da Sinop fino all’aldeia (villaggio) di
Cururuzinho nella riserva indigena Caiabi.
Già attesi dalle piccole barche e guide della
pousada, abbiamo risalito il grande rio Teles
Pires e dopo mezz’ora imboccato il Cururu,
navigandolo per circa due ore attraverso incantevoli paesaggi sino ad arrivare alle rapide.
Qui si scende dalla lance e si cammina per circa
una ora nella selva, mentre i ragazzi trascinano le
barche a monte delle rapide.
Continuando a risalire a tutta velocità per un’altra
ora, eccoci alla pousada sul lato destro del fiume.
Mantega Cururu ha solo quattro camere con
disponibilità massima per otto canne.