IL TRATTO NO-KILL
Il tratto no-kill del fiume Ledra, nato su richiesta
degli amici del club di Buja e del responsabile
uscente del collegio 10 dell’Ente tutela pesca Fulvio
Tuti e concesso dall’Ente stesso dall’inizio della
stagione 2014, ha lo scopo di salvaguardare e
valorizzare uno degli ambienti fluviali più caratteristici della regione. Un ringraziamento particolare va
anche all’attuale responsabile di collegio Claudio
Polano, attento sostenitore dell’iniziativa e che si
occupa personalmente della gestione e del
mantenimento della fauna ittica.
Il tratto in questione, come detto, parte dalla confluenza del Rio Bosso nei pressi della sede dell’acquedotto Friuli Centrale, in comune di Artegna, e
termina in comune di Buia, precisamente in località
S.Floreano, alla presa della Roggia Grava. Il tutto
per una lunghezza di circa 5 chilometri. Lunghi tratti
di acqua lenta e costante caratterizzano il corso
d’acqua fino al ponte di Campo di Buja, mentre
nella parte inferiore sono più frequenti correntine
veloci e i numerosi meandri rendono il Ledra molto
simile ad alcuni tra i più conosciuti chalk stream
europei, su tutti a mio parere al Ribnik in Bosnia e
all’Unec in Slovenia. La ricca vegetazione che lo
contorna rende la pesca piacevole anche nelle calde
giornate estive grazie all’ampia ombreggiatura.
Il pesce più tipico ed interessante è sicuramente il
temolo, nella classica varietà padano-veneta, che in
questo fiume assume spesso una forma molto tozza
con gobba molto accentuata, non mancano tuttavia
esemplari di temolo danubiano. La presenza del timallide non è più abbondante come un tempo,
pertanto si spera, grazie all’istituzione del catch and
release, di assistere ad una ripresa numerica della
specie. La Trota maggiormente presente, nonché
autoctona, è la Marmorata, anche perché risulta
essere l’unica immessa dall’ETP ormai da anni.
Non mancano tuttavia grossi esemplari selvatici.
Ormai soppiantata, quindi è la Fario. Tuttavia non è
infrequente imbattersi in qualche ibrido tra le due
specie. Qualche grossa iridea, frutto di vecchie
semine, può essere presente. I ciprinidi (barbi e
cavedani), vista la bassa temperatura dell’acqua,
non sono numerosi come avviene invece nel tratto
inferiore del Ledra, quello denominato “Ledra
Cimano”, dove sono abbondantissimi fino alla
confluenza con il Tagliamento. Presente anche
qualche grosso Luccio, in agguato tra le radici e i
tronchi sommersi. La riproduzione naturale dei
salmonidi, a conferma della buona salute del corso
d’acqua, è ancora discretamente buona. Per ottenere i permessi di pesca per il Ledra è possibile rivolgersi direttamente ai soci del club “Moscjns &
moscjons” di Buja telefonando a Luca Zampieri
3498368332 o Gabriele Lucardi 3384745755.
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