Interviste
In Italia ci sono strutture idonee a occuparsene? L’Enea
potrebbe essere una di queste?
In questo momento direi di no. Ci sono fondi che transitano
attraverso l’Enea, per esempio quelli legati alla Ricerca sul Sistema
Energetico (RSE), ma si tratta di fondi chiusi, che vanno
solo agli enti; viene stanziato un finanziamento al 100% loro
producono ricerca che viene messa a disposizione di tutti. In
queste Partnership ci sarà sempre invece un momento competitivo;
se per esempio per una di esse l’Italia stanzia 10 milioni,
quel budget entra in un contesto competitivo e non è
scontato che torni a disposizione del nostro paese.
Si faranno call a cui parteciperanno diversi consorzi europei
che potrebbero presentare progetti più avanzati e vedersi
assegnare il finanziamento.
Ho visto in passato meccanismi analoghi ed è vero che c’è
sempre un criterio nazionale quando si valutano dei progetti
di consorzi diversi; ma c’è pure da considerare un balance
nazionale tra Stati membri. Insomma, i regolamenti italiani in
vigore non prevedono che i fondi pubblici se derivano dal
bilancio dello Stato possano andare a soggetti esteri. In altri
paesi Europei non è così. .
Posso comunque garantire che l’Italia è molto interessata a questa
Partnership, per noi la sta monitorando la dottoressa Paola
Clerici dell’Enea che ha ottenuto un mandato dal Mise e dal
MUR; c’è quindi un consenso generalizzato per parteciparvi.
N° 50 CITY LIFE MAGAZINE
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