City Life Magazine 40 | Page 64

64 CITY LIFE MAGAZINE N.40 rebbe ad avere 100 anni pertanto è necessario aumentare il tasso di sostituzione fin da subito. Tradotto in termini economici si tratterebbe di passare dai circa 300 milioni di euro investiti in sostituzioni nel 2015 a circa 1,4 miliardi di euro, più o meno il 50% degli investimenti previsti per l’intero settore idrico nell’annualità 2017 (ARE- RA, 13 settembre 2017) e il 20% circa del valo- re della produzione delle costruzioni nel settore dell’acqua nel 2017 (EUROCONSTRUCT, no- vembre 2018). Per altro gli interventi sulle reti di distribuzione dell’acqua non sono i più prioritari (in base a quanto rilevato da ARERA rappresentano il 19% degli investimenti programmati nel perio- do 2016-2019). Le aree di criticità che richiedo- no maggiori investimenti si concentrano nelle attività di depurazione (29%) e fognatura (25%) (3) . Nel 2015 in Italia sono stati censiti 342 co- muni ancora privi del servizio di depurazione e al 31 marzo 2018 gli agglomerati urbani che ancora non rispettano la normativa europea in materia di trattamento delle acque reflue sono 856. Tale difformità finora è costata una sanzio- ne di 25 milioni di euro oltre a 30 milioni di euro (4) per ciascun semestre di ritardo (5) fino alla completa messa a norma dei 74 agglomerati soggetti a sanzione che risultano ancora diffor- mi alla direttiva 91/271/CEE. Ma gli agglome- rati difformi sono molti di più e il processo di adeguamento è troppo lento: dal 2012 al 2018 sono stati messi a norma 177 agglomerati e se si continua con il ritmo di 30 agglomerati l’an- no ci vorranno 28 anni per mettere a norma gli 856 ancora difformi. Da questo quadro fortemente critico emerge la necessità di quadruplicare gli investimenti nel settore idrico al fine di intervenire tempe- stivamente, prima che lo stock infrastrutturale perda valore. Secondo l’ultima stima CRESME (novembre 2018), l’output delle costruzioni nel settore idrico nel 2018 è aumentato del 1,5% rispetto al 2017 e si prevede che questo trend positivo venga confermato nel medio termine. I dati che emergono dall’ultimo report annuale di ARERA sostengono questo scenario: per il pe- riodo 2016-2019 gli investimenti pianificati da un campione di gestori del SII ammontano a 11 miliardi di euro. Estendendo la stima all’intera popolazione residente nel Paese, il fabbisogno di investimenti per il comparto idrico nel perio- do 2016-2019 calcolato dall’ARERA è pari a 12,7 miliardi di euro (corrispondenti a circa 3,2 miliardi di euro in ciascuna annualità del qua- driennio). Guardando i dati annuali significa che dal 2012 al 2018 gli investimenti programma- ti sono raddoppiati: da 32 a 61 euro/abitante, che salgono a 71 euro/abitante se si considera la stima di ARERA sull’effetto della regolazione sulla qualità tecnica (riduzione perdite di rete, continuità nell’erogazione, qualità dell’acqua, adeguatezza del sistema fognario e riduzione dei fanghi smaltiti in discarica). Inoltre il tasso di realizzazione degli interventi programmati è passato dal 50% all’80%. Tuttavia l’infrastrut- tura sta invecchiando e il problema dei reflui è ancora lontano dall’essere risolto. La principale fonte di finanziamento degli inve- stimenti nel settore idrico (80% circa) proviene dalle tariffe applicate agli utenti che tra il 2012 e il 2019 sono cresciute, in media, del 2,7% annuo pur rimanendo tra le più basse d’Euro- pa. REF Ricerche stima che facendo leva so- lamente sulla tariffa con un incremento medio annuo di circa il 3,6% e un coerente rafforza- mento degli strumenti a beneficio delle famiglie economicamente svantaggiate, gli investimenti finanziati unicamente da tariffa potrebbero rag- giungere gli 80 euro/abitate, cifra in linea con le migliori esperienze europee.