Foreste in città
La foresta è la prima casa dell’uomo e attraverso il Fuori-
salone, egli, è tornato nel luogo dove ha mosso i sui primi
passi, posto dove ha trovato riparo, cibo e i primi elementi
e materiali che lo hanno avvicinato alla modernità. Le fo-
reste, gli alberi, il legno, sono diventati materia prima per
la costruzione delle abitazioni. All’interno dell’Università
Statale di Milano importanti e da citare sono sicuramen-
te le istallazioni che hanno raccontato questo equilibrio
tra uomo e natura, le riflessioni sulla forza generatrice e
distruttrice della stessa e quelle soluzioni alternative che
si possono scegliere per le costruzioni delle abitazioni.
Onirico e oltre ogni concezione temporale è stato il
Cortile della Farmacia allestito con sette torri ricoper-
te di erba, Sleeping Piles . Una soluzione per l’occu-
pazione dei luoghi pubblici, ma anche un racconto di
un’architettura che guarda l’unione del mondo naturale
e il mondo interiore dell’essere umano. Un luogo che ha
portato l’individuo a dimenticare la caotica città e che
lo ha accompagnato a immaginare di trovarsi immerso
nella natura dove poter godere di qualche momento di
assoluto silenzio. Un luogo poetico realizzato da Apex
Brasil su progetto di Estudio Campana.
La natura stessa però non regala solo paesaggi mera-
vigliosi, luoghi incredibili, pace… La natura è in grado di
generare le più potenti devastazioni, come quella che
nel 2018 sconvolse l’equilibrio secolare della foresta di
Paneveggio, in val di Fiemme: il maltempo distrusse 12
milioni di alberi. A testimonianza della foresta perduta,
Nemo Monti ha ideato La Foresta dei Violini posi-
zionata nel cortile d’onore dell’Università. Un cavalletto
fuori scala alto 8,5 metri sosteneva due abeti rossi di
circa 12 metri sradicati durante il disastro. Il progetto
della società milanese Piuarch non solo ha creato un
luogo di memoria, ma anche un simbolo di come l’uo-
mo sia sempre in grado di trovare soluzioni ai problemi
generati dalla natura.